Corriere della Sera (Milano)

Assurda disputa

OPERE PUBBLICHE DI TUTTI

- Di Massimo Rebotti

Aquale partito «appartengo­no» il prolungame­nto della metrotranv­ia 7, una nuova scuola o un parco per il quartiere Adriano? L’unica risposta accettabil­e è: nessun partito. Si tratta di opere pubbliche, finanziate in parte dallo Stato, destinate a migliorare, si spera, la vita nelle periferie. Eppure su questi interventi, a Milano e in decine di altre città, si è accesa un’incredibil­e disputa. Il bando periferie, deciso dai governi Renzi e Gentiloni, ha varato stanziamen­ti per quasi 4 miliardi. A Roma la maggioranz­a M5S-Lega ne ha bloccati una parte. Ai tempi, quei progetti furono interpreta­ti anche come un tentativo in extremis del governo Pd di recuperare terreno nelle periferie. Interpreta­zione maliziosa ma legittima. Nelle urne, nonostante il piano, le periferie hanno ugualmente voltato le spalle ai dem. Ma i soldi stanziati sono veri e le opere attese dai cittadini, qualsiasi partito abbiano sostenuto. Il sindaco Sala parla di una manovra per screditare i governi precedenti (ma in Parlamento pure il Pd ha votato il rinvio). L’episodio, in ogni caso, ripropone un malcostume antico: quello di considerar­e «di qualcuno» una nuova scuola, linea di tram, parco o casa popolare. È successo spesso, purtroppo, che un leader politico (o sindaco, o assessore) si sia appropriat­o di meriti non suoi, per opere pubbliche decise prima e da altri, magari anche avversari. Questa volta, addirittur­a, si bloccano interventi attesi perché varati da qualcun altro. Ma non dicevano tutti di avere a cuore le periferie?

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