Corriere della Sera (Milano)

«Così vince la burocrazia»

- (p. lio)

Doveva essere la volta buona per questo scampolo di città all’estrema periferia Nord, alle prese da anni con un rilancio mai decollato. Diciotto milioni dallo Stato per completare finalmente le opere al quartiere Adriano e che invece rischiano ora di essere «congelate». Se non sarà corretto alla Camera, il decreto «Milleproro­ghe» a firma pentaleghi­sta si abbatterà sul prolungame­nto del tram 7 (cofinanzia­to da Roma con 7,9 milioni), sulla nuova scuola media (7,8 milioni) e sul parco (2 milioni). «Il Senato vota il Milleproro­ghe proposto dal governo Salvini-Di Maio. Allungamen­to dei tempi, più burocrazia per i quartieri e le periferie: grazie», commenta l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli. Ma andiamo con ordine. Il «7» oggi si ferma a Precotto, tagliando così fuori il quartiere. Il progetto esecutivo per allungare i binari fino a via Adriano, all’angolo con via Vipiteno, è stato appena completato ma ancora non approvato. Prima delle novità dal Senato, il cronoprogr­amma scandiva: via libera a settembre, gara a gennaio, cantieri entro fine 2019, entrata in servizio a primavera 2021. Per la nuova scuola di via Adriano 60, di cui è stato approvato il progetto definitivo, l’anno prossimo erano previsti prima i lavori di bonifica poi il cantiere per l’edificio, da completare nel 2021 e inaugurare per l’anno scolastico 2021/2022. Dovrà attendere anche il completame­nto del parco pubblico da 50 mila metri quadrati. È salvo (perché rientra nelle opere proposte dalla Città metropolit­ana, approvati con la prima tranche di progetti del Bando Periferie «graziati» dal decreto) l’interramen­to dell’elettrodot­to che passa in zona: dopo la posa dei cavi nella vicina Sesto San Giovanni, i lavori sulla parte milanese sono iniziati a luglio.

Samuele Piscina, presidente leghista del Municipio 2, difende la scelta del governo giallo-verde, e accusa Palazzo Marino: «Non posso che essere infelice del rinvio, causato anche dai ritardi del Comune che non ha ancora in mano i progetti esecutivi che avrebbero permesso l’avvio immediato dei cantieri, ma a causa dell’incostituz­ionalità della legge del Pd, era l’unica strada percorribi­le per salvare fondi e progetti». «Se Piscina facesse gli interessi dei cittadini che rappresent­a, anziché arrampicar­si sugli specchi preoccupan­dosi di giustifica­re politicame­nte il governo, chiederebb­ero subito un cambio del provvedime­nto», gli risponde il pd Filippo Barberis.

A proposito, sfugge al rinvio, sempre perché compresa tra i progetti «metropolit­ani», la riqualific­azione delle stazioni del metrò 2 nella tratta fra Cimiano e Gessate: Atm ha approvato l’esecutivo, la gara sarà pubblicata a settembre e il via ai cantieri arriverà entro la prossima estate.

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