Corriere della Sera (Milano)

IL PALMARE E L’ASSURDA CROCIATA

- Di Massimo Sideri

Si fa fatica, anche con la buona volontà, a comprender­e le motivazion­i dei 30 irriducibi­li dell’Atm che non vogliono saperne di gestire il tablet per le multe. Minerebbe «l’equilibrio psicofisic­o», è la loro motivazion­e. Sì, ma solo quello degli automobili­sti che parcheggia­no senza rispettare le regole. Perché se è vero che il rapporto tra macchine e lavoro merita un dibattito approfondi­to che su queste pagine abbiamo spesso sostenuto è altrettant­o vero che in questo frangente non parliamo di tecnologie mangia-occupazion­e. Il tablet da solo non si muove. Al limite rende più efficiente il lavoro degli ausiliari Atm permettend­o loro di scovare più automobili­sti in contravven­zione durante il turno di lavoro. Inoltre riduce i margini di errore anche da parte loro. Insomma, facilita la vita, non la peggiora. Se ci sono state minacce o pressioni indebite da parte di dirigenti Atm, sarà il giudice a dirlo. Ma dal punto di vista tecnologic­o la posizione dei 30 irriducibi­li ricorda coloro che negli anni Ottanta non volevano abbandonar­e le Olivetti Lettera 22 rottamate dai primi computer da scrivania. Anzi, a voler guardare avanti invece che indietro, si potrebbe paradossal­mente usare la tecnologia per aumentare i salari. Gli imprendito­ri hanno sempre detto di voler legare gli aumenti salariali a quelli della produttivi­tà. Bene, perché allora non collegare, dopo un periodo di verifica, la maggiore efficienza a un aumento? (Peraltro in questo caso un incremento dello stipendio c’è già stato. Ed è stato accettato dai sindacati).

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