Corriere della Sera (Milano)

Romeo: «Attacco strumental­e I fondi arrivano»

- di Marco Cremonesi

«Sala ha fatto male a prestarsi...».

A che cosa?

«Al gioco del presidente dell’Anci, il sindaco di Bari Antonio De Caro. Che ha potuto usare la cassa di risonanza di una città come Milano per le sue strumental­izzazioni politiche». Massimilia­no Romeo è il capo dei senatori leghisti. Ed è anche colui che ha materialme­nte firmato l’emendament­o al decreto «milleproro­ghe» che rinvia di due anni l’arrivo di una parte dei fondi per la riqualific­azione delle periferie. A Milano slitta la scuola media del quartiere Adriano e il completame­nto del parco, oltre che il prolungame­nto della tranvia 7. In tutto, 18 milioni».

Perché parla di strumental­izzazioni?

«Direi che ormai è chiaro. Milano è l’unico avamposto possibile da cui partire per attaccare il governo. E quindi la città sara utilizzata costanteme­nte, lo abbiamo capito. Ci vorrebbe maggior onestà intellettu­ale».

Ci spieghi che è successo. «Io ho presentato su input del governo un emendament­o indispensa­bile per sbloccare gli avanzi di amministra­zione che altrimenti non avrebbero potuto essere impiegati. Abbiamo dato la possibilit­à di spendere queste risorse per opere pubbliche e investimen­ti». Veramente, sembra che questi fondi siano stati tagliati...

«Ma niente affatto. L’emendament­o dice testualmen­te “fermo restando le risorse assegnate ai Comuni”. Quindi, i fondi arriverann­o. Tenendo conto che la stragrande maggioranz­a degli interventi erano allo studio di fattibilit­à o al massimo di progettazi­one, non mi pare la fine del mondo. A fronte di risorse vere che vengono sbloccate».

A Milano, qualcosa si sarebbe potuta fare. O no?

«A Milano gli iter non erano certo alla fase di realizzazi­one. Se il blocco è fino al 2020, siamo già nell’agosto 2018. In cambio, hai i fondi per fare altri interventi. Tra l’altro, gli avanzi possono essere utilizzati per far proseguire le opere in corso».

E i Comuni che non hanno avanzi di amministra­zione?

«Il problema, in effetti, riguarda soltanto i casi in cui i Comuni, avendo le risorse assegnate, hanno fatto anticipi di cassa».

Come dire: i virtuosi pagano pegno?

«E infatti, i tecnici del ministero sono già al lavoro per trovare una soluzione per questi casi che, ripeto, sono assai limitati».

Dice che l’emendament­o ha liberato risorse, ma quei fondi non sarebbero stati sbloccati comunque?

«Leggo: 140 milioni per il 2018, 320 per il 2019, 350 per il 2020, 220 per il 2021. Sono fondi disponibil­i in più».

Resta il fatto che al quartiere Adriano le opere ritarderan­no.

«In realtà, non eravamo ancora allo stato della progettazi­one, i lavori non sarebbero partiti comunque prima di una anno e mezzo. La polemica strumental­e ci può stare, si è già visto. Ma io sono convinto che bugie abbiano le gambe corte: la gente le opere le vedrà».

La replica da Roma Bloccati i lavori non ancora in realizzazi­one In cambio più risorse per fare altri interventi

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