Addetti Atm contro i tablet La Cisl attacca «Sì al futuro»
Gli «irriducibili»
«Gli accordi sottoscritti sono collettivi, devono essere applicati a tutti i lavoratori». Anche la Cisl contro gli ausiliari della sosta nemici della tecnologia. Una trentina di loro, alle dipendenze di Atm, ha fatto ricorso alla sezione Lavoro del Tribunale di Milano. Gli irriducibili sostengono che l’utilizzo, la custodia e la ricarica del palmare per la verifica del pagamento della sosta sia dannoso per la «salute psicofisica» e la privacy. Per questo non hanno mai ritirato i dispositivi, nonostante lo preveda un accordo firmato con le parti sociali. L’azienda avrebbe fatto loro pressioni illecite. I trenta «ribelli» hanno chiesto due volte un provvedimento urgente contro Atm, che martedì è stato bocciato dai giudici, mentre la sentenza sul ricorso contro i palmari è prevista per l’autunno. A favore dell’azienda di trasporti, e quindi contro gli ausiliari contestatori si schiera ora la Cisl. Ieri il segretario Giovanni Abimelech, in una nota, ha ricordato: «Nel 2011 in Atm è stato sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali che prevede la ricarica, la custodia e l’utilizzo del palmare-accertatore». Nulla di illecito, tanto più che «a fronte di questo accordo è stato riconosciuto ai lavoratori interessati un aumento di circa 85 euro mensili, peraltro erogati già dal 2011». A giugno scorso un ulteriore verbale di chiarimento. La discussione, insomma, c’è stata. Ora bisogna rispettare gli impegni. Anche perché «la Fit Cisl ritiene che i nuovi strumenti tecnologici sono parte integrante del lavoro e della vita quotidiana di tutti».