Corriere della Sera (Milano)

Il brand Alps per i Giochi Sala a Zaia: una sciocchezz­a

- P. Lio

La soluzione tripartita per i Giochi invernali del 2026 sta stretta a Milano. Ancora ieri Beppe Sala è tornato a denunciare l’intervento a gamba tesa della politica (leggasi nuovo governo pentaleghi­sta) sulla scelta della candidatur­a italiana. «La verità è questa: il Coni e Malagò avevano deciso di puntare su Milano — è la ricostruzi­one del sindaco — e la politica poi gli ha fatto cambiare idea». Il risultato, un nuovo dossier spalmato da Torino a Cortina, è «una soluzione pasticciat­a» che promette scossoni. A cominciare dal nome. Quell ’«Alps» buttato lì dal governator­e veneto Luca Zaia, a Sala proprio non suona bene. «Mi sembra una cosa sciocca», ha commentato. «Le prossime città che hanno avuto assegnate le Olimpiadi invernali e estive — ha ricordato il sindaco — sono Tokyo, Pechino, Parigi e Los Angeles. In mezzo che nome ci vogliamo mettere? Io insistevo per Milano perché il trend è quello di assegnare i Giochi a città importanti, apprezzate a livello internazio­nale e con un brand forte. Invece inventiamo­ci quello che vogliamo, però mi sembra una cosa sciocca». La bocciatura non è piaciuta al presidente del Veneto. «Forse tra i due, le sciocchezz­e non le ho dette io. Forse Sala — è la replica immediata del leghista Zaia — è stato mal consigliat­o. Non ho mai detto che voglio cambiare il nome alle Olimpiadi, ma che il nome Alps a livello internazio­nale ci fa fare bella figura».

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La corsa Luca Zaia con Giovanni Malagò

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