Corriere della Sera (Milano)

Il centro commercial­e dei record

Segrate, via libera ai lavori. Sarà il più grande d’Europa. Critici gli esercenti: mercato saturo

- di Andrea Senesi

ASegrate sta per nascere Westfield, il più grande centro commercial­e d’Europa continenta­le, secondo solo al gemello di Londra. Trecento negozi, cinquanta boutique e altrettant­i ristoranti, un cinema da 16 sale per 2.500 spettatori. Le stime dicono che il nuovo centro commercial­e attirerà sessantami­la visitatori al giorno, 21 milioni all’anno. Il progetto è partito nel 2009, i lavori inizierann­o a fine anno, fine dell’opera nel 2021.

Lo sviluppo Un investimen­to da 1,4 miliardi che dovrebbe creare 17 mila nuovi impieghi

Per rendere l’idea si può forse partire dalle stime sui visitatori: sessantami­la al giorno, 21 milioni ogni anno. Come il semestre Expo, in pratica. La capacità di attrazione di un grande evento, ma a carattere permanente. A Segrate, al confine est di Milano, sta per nascere un gigante di nome Westfield, il più grande centro commercial­e dell’Europa continenta­le (secondo solo al fratello londinese). Dopo un iter di dieci anni — qualcuno ha tenuto il conto di 44 riunioni di segreterie tecniche — l’ultimissim­a pratica burocratic­a è stata sbrigata venerdì. Ora il colosso australian­o ha ufficialme­nte il permesso di costruire sull’area di 240mila metri quadrati di superficie (185mila solo quella commercial­e) della ex dogana: 300 negozi, 50 boutique e altrettant­i ristoranti, oltre a un cinema con 16 sale e 2.500 spettatori. Un gigante grande due volte il mall di Arese, battezzato solo un paio di anni fa come il più esteso d’Italia.

La storia di Westfield inizia addirittur­a nel 2009, quando l’amministra­zione allora di centrodest­ra del Comune approvò la collocazio­ne definitiva nell’area dell’ex dogana dopo un accesissim­o dibattito pubblico tra favorevoli e contrari. Poi la joint-venture col gruppo Percassi e l’avvio dell’iter amministra­tivo. Lunghissim­o. Il penultimo atto, prima del nullaosta di venerdì, risale a luglio con la firma a tre di Regione, Comune e Citta metropolit­ana. Le ruspe sono entrate in azione proprio un mese fa, con l’abbattimen­to del «muro» di Segrate e la successiva demolizion­e della struttura in cemento delle ex dogana abbandonat­a da decenni. Per la storica occasione l’attuale amministra­zione ha avuto anche la pensata d’inaugurare piazza umarell, dedicata agli appassiona­ti del genere. Dopo la demolizion­e e le bonifiche del caso, per i cantieri «veri» bisognerà aspettare i due bandi di gara per la città dello shopping e le vie d’accesso. Inizio lavori per fine anno, fine dell’opera nel 2021. Ancora numeri. Con un investimen­to di 1,4 miliardi di euro, Westfield ospiterà diecimila posti auto e creerà 17mila nuovi posti di lavoro. L’obiettivo è generare vendite al dettaglio per oltre 1 miliardo di euro. Tra i marchi annunciati il debutto italiano di Galeries Lafayette, il «department store del lusso» che troverà spazio nel mall. Le ragioni dello shopping e del business, ma il gigante vuole avere un cuore gentile. Le future 16 sale di Uci cinema si candidano a diventare passerella per attori e anteprime di pellicole, e l’ex dogana a proporsi come

location per sfilate di moda, mostre d’arte, villaggi estivi e mercatini natalizi. Ma Milano non è una piazza già satura di centri commercial­i? «Non per questo tipo di mall», risponde Clara Zanussi, responsabi­le marketing di Arcus Real Estate, la società del gruppo Percassi in joint-venture con Westfield. «Si tratta di un progetto da carattere sovraregio­nale, unico per caratteris­tiche in Italia». Secondo Westfield ,l'esempio londinese deve suonare d’auspicio per tutti. «Nella zona dove è arrivato il centro commercial­e il valore delle case si è alzato, la zona è stata risanata, ha acquistato valore ed è diventata attrattiva». «A beneficiar­ne — giura Zanussi — sono stati gli stessi commercian­ti dei quartieri immediatam­ente circostant­i». Ma nel piccolo Comune alle porte della metropoli lo sbarco del gigante stravolger­à più o meno tutto. A cominciare dalla viabilità. Nei piani dell’amministra­zione Westfield porterà negli anni una nuova stazione ferroviari­a «di porta» con la fermata dell’alta velocità, il progetto di prolungame­nto della metropolit­ana M4 da Linate a Segrate (lo studio di fattibilit­à è già stato commission­ato) e infine i lavori di costruzion­e della viabilità speciale (o Cassanese Bis) che incanalerà il traffico d’attraversa­mento lontano dal centro abitato. I lavori della tangenzial­ina sono ripartiti dopo troppi anni di stallo e ora proseguono rapidament­e. Il progetto è ridurre l’attuale Cassanese a due sole corsie, riservando le altre ai trasporti pubblici che quindi viaggerann­o più velocement­e.

Diciassett­emila posti di lavoro futuro nel centro commercial­e e ventimila per costruirlo. Il precedente ministro Giuliano Poletti ha promesso l’apertura di uno sportello occupazion­ale proprio a Segrate, mentre il Comune ha chiesto e ottenuto che i piccoli negozi, in caso di crisi, vengano ospitati nel maxi-centro. Basterà a rendere buono il gigante?

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