«Grave in India Aiutiamolo»
Operaio pavese, in vacanza a New Delhi, colpito da sindrome Gbs: grave, non è assicurato
In vacanza in India, Alessio Tosetto, 46 anni, di Vigevano (Pavia), è stato colpito dalla sindrome di Guillain-Barré. Ricoverato a New Delhi, non può rimpatriare senza un’assicurazione medica. Gli amici si sono mobilitati: chiesto l’intervento alla Farnesina.
Il sogno di un viaggio in India coltivato da tempo interrotto sul più bello dalla degenerazione di una banale gastroenterite in sindrome di Guillain-Barré, malattia autoimmune che se non curata in modo adeguato può creare insufficienze a livello di cuore e polmoni. Il ricovero in ospedale a oltre 7 mila chilometri
Iraq da casa senza un’assicurazione sanitaria alle spalle, l’appello dei compagni di viaggio affinché le istituzioni italiane si occupino del caso e la solidarietà di una città che risponde a una raccolta fondi per le cure di un concittadino.
Alessio Tosetto, operaio vigevanese di 46 anni, è sbarcato a New Dehli lo scorso 5 agosto insieme ad un amica e un’altra coppia per un viaggio in India di due settimane. Una vacanza attesa da tempo. Lunedì il primo giro nelle strade della capitale indiana fra lunghi tratti a piedi e brevi spostamenti con i tipici tuk tuk. In serata una prima sensazione di malessere e di pesantezza agli arti inferiori. Alessio non ci da peso: segni di stanchezza provocati dalla calura di Dehli e dalla lunga camminata nel pomeriggio. Il giorno successivo si riprende il giro, ma il fastidio si trasforma nella difficoltà estrema di muovere i piedi, fino all’arrivo alla moschea Jama Masjid, la più importante della vecchia Dehli. Qui Alessio crolla a terra salendo una delle lunghissime scalinate della costruzione, si ferisce al mento ma rimane vigile. Gli amici lo caricano sul tuk tuk e lo accompagnano al primo centro di soccorso disponibile per una medicazione, ma si accorgono immediatamente che il problema non è certo il taglio sul viso. «Abbiamo subito cercato l’ospedale migliore di tutta la città», racconta al Corriere Alessandro Casazza, amico e compagno di viaggio di Tosetto. Nel frattempo il corpo di Alessio si blocca e qualche ora dopo arriva impietosa la diagnosi dei medici indiani dell’Apollo Hospital: sindrome di Guillain-Barré, anche nota come GBS. Colpisce una persona su 100 mila con effetti devastanti, soprattutto per Tosetto che ne ha contratto una forma acuta e nel giro di ventiquattro ore si trova a letto completamente paralizzato, intubato e costretto a nutrirsi con un sondino naso gastrico. Dalla caduta sulla scalinata alla moschea Jama Masjid a oggi Alessio non ha mai perso conoscenza, ed è al corrente di ciò che gli sta capitando nonostante il ricovero in terapia intensiva. L’assenza di un’assicurazione sanitaria costringe però Tosetto e i suoi amici a coprire per intero i costi per gli esami e il ricovero. Un conto salato che in meno di sette giorni ha toccato quota 15mila euro ed è destinato a lievitare.
Una situazione difficile, anche perché far tornare indietro Alessio, nel caso in cui sia necessario farlo rimpatriare con una aeroambulanza, potrebbe venire a costare anche 80 mila euro. 10 mila invece se le sue condizioni dovessero migliorare e respirare in modo autonomo. Della situazioni è stato immediatamente informato il Ministero degli affari esteri e l’ambasciata italiana a New Dehli. Lì una funzionaria sta seguendo il caso, anche se a livello diplomatico sembrano ancora pesare i rapporti deteriorati dopo le vicende dei due marò e degli elicotteri Finmeccanica. «Nelle ultime ore ci siamo sentiti un po’ lasciati a noi stessi — commenta Casazza — speriamo in un po’ più di attenzione nelle prossime ore. Non vogliamo soldi, ma solo far tornare a casa Alessio». Ieri grazie a Pietro Gorlani, fratello di una delle compagne di viaggio di Alessio Tosetto è partita anche una raccolta fondi su Facebook per le cure. Mentre scriviamo, dunque nel giro di mezza giornata, amici, parenti e persone che hanno letto di Alessio, hanno donato più di 11 mila euro.