La città dei single
IL RUOLO DELLA FAMIGLIA
Chiariamo subito: l’immagine del Titanic non ci appartiene. Nessun ballo inconsapevole e nessuna città destinata a inabissarsi. Ma la Milano «grandi eventi», tra luci e lustrini, con più single e meno famiglie, secondo i dati dell’Anagrafe, fa riflettere. Al netto di chi convive in nuclei sconosciuti alla burocrazia, non va sottovalutato come la sfera familiare sia ambito privilegiato delle potenzialità di una comunità. Eppure le occasioni di incontro che offre il dinamismo milanese non creano le condizioni per una crescita delle relazioni familiari. Contraddizione frutto anche dell’alto costo della vita e dei modesti aiuti garantiti alle nascite. Occorrono agevolazioni più diffuse, non solo per le maxi famiglie ma per quei genitori che affidano alla propria creatività finanziaria la possibilità di far crescere, studiare, viaggiare, divertire i figli, pure non numerosi. La fantasia amministrativa si impegni nel trovare fondi — perché non una sorta di «oneri di urbanizzazione» applicati ai tanti grandi eventi? — da destinare a chi vuole bimbi oggi e, non sia arido, consumatori domani. Innestare la logica degli affetti nella società della pianificazione economica può accrescere il sentimento di appartenenza sociale, il bisogno degli altri che dà il senso di sé e della città. Un significato più profondo delle relazioni fa esprimere capacità e differenze che diventano ricchezza di tutti. Milano è cresciuta anche grazie alle sue grandi famiglie. Se lo ricordi chi amministra la città. Due passi avanti e uno sguardo indietro è l’andatura dei saggi.