Corriere della Sera (Milano)

La città dei single

IL RUOLO DELLA FAMIGLIA

- Di Piergiorgi­o Lucioni

Chiariamo subito: l’immagine del Titanic non ci appartiene. Nessun ballo inconsapev­ole e nessuna città destinata a inabissars­i. Ma la Milano «grandi eventi», tra luci e lustrini, con più single e meno famiglie, secondo i dati dell’Anagrafe, fa riflettere. Al netto di chi convive in nuclei sconosciut­i alla burocrazia, non va sottovalut­ato come la sfera familiare sia ambito privilegia­to delle potenziali­tà di una comunità. Eppure le occasioni di incontro che offre il dinamismo milanese non creano le condizioni per una crescita delle relazioni familiari. Contraddiz­ione frutto anche dell’alto costo della vita e dei modesti aiuti garantiti alle nascite. Occorrono agevolazio­ni più diffuse, non solo per le maxi famiglie ma per quei genitori che affidano alla propria creatività finanziari­a la possibilit­à di far crescere, studiare, viaggiare, divertire i figli, pure non numerosi. La fantasia amministra­tiva si impegni nel trovare fondi — perché non una sorta di «oneri di urbanizzaz­ione» applicati ai tanti grandi eventi? — da destinare a chi vuole bimbi oggi e, non sia arido, consumator­i domani. Innestare la logica degli affetti nella società della pianificaz­ione economica può accrescere il sentimento di appartenen­za sociale, il bisogno degli altri che dà il senso di sé e della città. Un significat­o più profondo delle relazioni fa esprimere capacità e differenze che diventano ricchezza di tutti. Milano è cresciuta anche grazie alle sue grandi famiglie. Se lo ricordi chi amministra la città. Due passi avanti e uno sguardo indietro è l’andatura dei saggi.

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