Biglietto Atm, scontro sui rincari
Nel 2019 una tariffa unica nella prima fascia metropolitana. I sindaci: scelta di equità, ma Area B ci penalizza I consiglieri pd alla giunta: il ticket a 2 euro disincentiva il mezzo pubblico. Ira del centrodestra
Scontro sul rincaro del biglietto Atm. Proteste del centrodestra e di parte del centrosinistra. Sospende il giudizio la Cgil. Favorevoli alcuni sindaci dell’hinterland, da Andrea Checchi (San Donato) a Roberto Di Stefano (Sesto San Giovanni): «Una buona mediazione».
Protesta il centrodestra. Mugugna un pezzo di maggioranza. Sospende per ora il giudizio la Cgil. Le prime indiscrezioni sulla rivoluzione che con il nuovo anno introdurrà il rincaro a 2 euro del biglietto Atm e stravolgerà il trasporto pubblico sembra soddisfare solo i sindaci dei Comuni confinanti con il capoluogo, che dalla rivisitazione del sistema incassano l’equiparazione con Milano.
La bocciatura del piano da parte delle opposizioni è senz’appello. Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza, giudica «sbagliato» l’aumento a fronte di un servizio «da terzo mondo» in termini di sicurezza: «Sono troppe le aggressioni ad autisti e personale Atm e passeggeri». «È fuori dal mondo», conviene Fabrizio De Pasquale, che annuncia barricate a Palazzo Marino. «Se si vuole introdurre una nuova tariffa, bisognerà passare dal consiglio comunale e lì daremo battaglia», è la promessa del capogruppo di Forza Italia che lancia l’allarme sulle possibili conseguenze di un 2019 alle prese con una doppia novità (l’altra è l’avvio da gennaio della Ztl anti diesel Area B). «È demenziale che nello stesso istante in cui si obbligano 80mila vetture a non entrare più a Milano — afferma — si aumenti del 25 per cento il prezzo del trasporto pubblico». Un assist alle minoranze potrebbe arrivare da un drappello di malpancisti pd, che contano di farsi sentire durante la discussione in aula, dove «esprimeremo tutte le nostre perplessità — annunciano Carlo Monguzzi, Alessandro Giungi e Aldo Ugliano — per un aumento che in generale mal si concilia con l’attuale situazione economica e che è in perfetto contrasto con le fino ad ora virtuose politiche d’incentivazione all’uso dei mezzi pubblici».
Infine, c’è la Camera del Lavoro, che invoca una «fase di ascolto e confronto con le associazioni di rappresentanza e i cittadini». «Per la delicatezza dell’argomento sarà necessario che il Comune ci convochi, insieme a Cisl e Uil», spiega il segretario generale Massimo Bonini. «Non si faccia l’errore di risolvere tutto a livello istituzionale o di rapporto tra Comuni senza tenere conto delle indicazioni che possono arrivare dalla popolazione coinvolta».