Record di ritardi sui treni regionali Bocciate 29 linee
Maxi-ritardi a giugno: ora i rimborsi. Fs prende tempo sul dossier di Fontana
Bocciato il 76 per cento delle linee lombarde nel mese di giugno. Ritardi e cancellazioni oltre la soglia limite per 29 tratte su 38. A settembre scatta il bonus del 30 per cento per gli abbonamenti dei pendolari. Ancora fermo il dossier sul possibile spacchettamento di Trenord, società oggi condivisa da Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato al 50 per cento. Il cambio al vertice di Fs ha rallentato i tempi.
Record di inefficienza. Un picco negativo mai toccato, neppure a gennaio quando l’incidente ferroviario di Pioltello mandò in tilt la circolazione. A giugno il 76 per cento delle linee lombarde è risultato inaffidabile in base agli standard stabiliti nelle condizioni generali di trasporto di Trenord. Su 38 direttrici (in due casi si tratta di coppie di linee che transitano nello stesso territorio), 29 sono state bocciate. I pendolari hanno dovuto subire ritardi o cancellazioni oltre il sopportabile.
Il regolamento prevede a 45 giorni di distanza dalla fine del mese la pubblicazione dei dati sulle prestazioni delle diverse linee. Per i frequentatori delle tratte che non rispettano i requisiti, è previsto un rimborso del 30 per cento sull’abbonamento successivo, in questo caso di settembre. Nella top five del disagio ferroviario lombardo conquista il primo posto la Chiasso-ComoMonza-Milano, il cui indice di affidabilità doppia la soglia limite (12,10 per cento contro un massimo di 5). Segue la Bergamo-Carnate-Milano, terzo gradino per la LeccoBergamo-Brescia. Pochi decimali separano la Lecco-Carnate-Milano e la Piacenza-Lodi-Milano.
A cosa è dovuta l’ecatombe di corse? Da una parte Trenord alla sua nascita ha ereditato da Ferrovie dello Stato una parte del materiale rotabile, che ormai è datato e spesso soggetto guasti. A ciò va sommata la necessità di aumentare le fila del personale. Con l’arrivo dell’estate e le conseguenti ferie dei ferrovieri, insieme ad alcuni lavori programmati sulla rete Rfi, il quadro si è fatto particolarmente preoccupante. Questioni urgenti, che i pendolari chiedono siano risolte in fretta. L’ultima soluzione avanzata dalla Regione, proprietaria al 50 per cento della società di piazzale Cadorna insieme a Fs, prevede uno spacchettamento del servizio. Il 45 per cento delle linee al Pirellone, le altre a Roma. Proposta che ora appare arenata. L’arrivo di Gianfranco Battisti nel ruolo di ad di Fs potrebbe aver cambiato gli scenari e il dossier presentato dal governatore Attilio Fontana è ancora al vaglio. Difficile che si formuli una risposta prima della fine di agosto o addirittura di settembre. Deve ancora essere ufficializzata anche la nomina del nuovo ad di Trenord, Marco Piuri, designato dal cda della holding del Pirellone Fnm. Piuri, nato a Saronno e vicino a Cl, è in questi giorni al Meeting di Rimini nelle vesti di relatore e moderatore. Domenica è intervenuto con altri (tra cui il rettore del Politecnico Ferruccio Resta) sulla concorrenza nel campo della mobilità. Nessun riferimento al suo prossimo ruolo dopo l’incarico in Arriva. Il manager ha solo lasciato trasparire alcune idee sul trasporto pubblico. «Non c’è dubbio che se si fanno venir meno le rendite di posizione degli operatori le cose vanno meglio, perché se non sono certo che alla fine dei sei-otto anni il contratto mi verrà riconfermato, è evidente che devo dimostrare di essere in grado di dare un servizio di qualità». Piuri ha riflettuto sulle tipologie di spostamenti («per il 70 per cento dettati da esigenze familiari e di tempo libero») e sulle sfide da vincere: «Complementarietà e capacità di integrare diversi sistemi di trasporto».
I disservizi
Convogli vecchi e poco personale: 29 direttrici non rispettano gli standard