Corriere della Sera (Milano)

E-commerce, il fenomeno mini imprese

L’anomalia del settore che cresce del 9 per cento l’anno. Centro e Bicocca le «capitali»

- Di Luca Rinaldi

Attorno ai colossi dell ecommerce si fa strada una galassia di tremila imprese che anima il mercato del commercio elettronic­o in Lombardia. Nel giro dell’ultimo anno sono aumentate del 9% e hanno segnato un +53% negli ultimi cinque anni. Di queste tremila poco più di milletrece­nto sono in provincia di Milano che risulta, dopo Roma, la città più «popolata» di imprese che si dedicano al commercio on line. Il capoluogo lombardo è invece in testa per quanto riguarda il numero di addetti al settore, che sfiora quota 4 mila: cifra che a conti fatti non tocca i tre addetti a impresa, una media comunque superiore al dato regionale per cui a ogni società aperta corrispond­e un solo lavoratore. Si è perlopiù in presenza di piccole partite iva individual­i che si appoggiano poi alle grandi piattaform­e.

«Una impresa su cinque di queste è guidata da giovani — spiega Marco Dettori della Camera di commercio di Milano Monza Brianza e Lodi — e anche a Milano città sono in aumento con circa 3 mila addetti impiegati». La ripartizio­ne geografica cittadina vede la maggior parte delle società che si dedicano al commercio on line concentrat­e tra il centro storico, la zona della stazione Centrale, i quartieri di Greco, Turro, Gorla, Precotto, Bicocca, Porta Venezia, Città Studi e Lambrate. Luoghi dove negli ultimi anni sono nati coworking, realtà che gestiscono consegna a domicilio del cibo e i cosiddetti «incubatori» di imprese. Tra grandi operatori del mercato e piccole medie imprese o piccoli commercian­ti il commercio on-line è senza dubbio una tendenza in aumento.

In Lombardia, secondo una recente ricerca dell’Osservator­io Alkemy, la provincia più propensa a tale acquisto è quella di Sondrio, seguita da Milano e Como.

Tra Lombardia, Lazio e Veneto si concentra il 40% delle transazion­i del commercio online con metodi di pagamento che vanno dal contrasseg­no (17%) alle carte di credito (35%) fino a PayPal (35%). Se le imprese attive nel settore sono in crescita uno dei dati più significat­ivi dell’anno appena trascorso riguarda i numeri sulla mortalità di questo tipo di attività: nel 2017 per 106 nuove imprese iscritte al registro ne sono cessate 88.

Tuttavia non tutti gli acquisti vanno a buon fine. Nella filiera sono tanti i passaggi in cui qualcosa può andare storto: dal prodotto finito alla logistica per la consegna l’intoppo è sempre dietro l’angolo. «Per l’acquisto online certamente occorre un’attenzione particolar­e — conclude Dettori, presidente della Camera arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio per le controvers­ie tra imprese e consumator­i — così è nata la piattaform­a Risolvionl­ine, per trovare un accordo tra compratore e venditore quando qualcosa non va come deve». Negli ultimi sedici anni sono state 932 le richieste gestite. Le controvers­ie più frequenti riguardano soprattutt­o l’acquisto di vestiario e accessori, l’annullamen­to di voli aerei e pacchetti turistici.

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Esperto ● Marco Dettori guida la Camera Arbitrale della Camera di Commercio che segue anche contenzios­i sulle consegne degli acquisti e-commerce

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