Casinò di Campione, prove di rinascita
Hotel di lusso, clinica o museo: i progetti dopo il fallimento. Ieri il flash-mob anticrisi
Hotel di lusso, clinica ad alta specializzazione, museo d’arte, centro commerciale. Il Casinò di Campione d’Italia, chiuso per fallimento da quasi un mese, catalizza l’attenzione di imprenditori che progettano di trasformare l’ex casa da gioco. Intanto, ieri sera, i dipendenti del Casinò, che sono in presidio permanente, hanno organizzato e offerto una cena di gala agli ex clienti di tavoli e roulette.
COMO Hotel a cinque stelle, clinica ad alta specializzazione, museo d’arte internazionale, centro commerciale. Il Casinò di Campione d’Italia, chiuso per fallimento da quasi un mese, catalizza l’attenzione di imprenditori, architetti, ingegneri e manager, che progettano di trasformare la casa da gioco e ridisegnare, destinandoli ad altro, gli spazi per decenni dominati da roulette e tavoli verdi. Tra proposte poco più che sognanti e progetti con basi apparentemente più concrete, sono molteplici le idee lanciate nelle scorse settimane, dopo quel 27 luglio che ha segnato, con la dichiarazione di fallimento del Tribunale di Como per grave insolvenza, la fine di un’epoca per il casinò e l’intera comunità di Campione d’Italia.
Tra i primi ad uscire allo scoperto una cordata di imprenditori svizzeri -— con capofila il gruppo immobiliare Artisa — che giurano di essere pronti ad investire 100 milioni di franchi svizzeri per realizzare nella casa da gioco una clinica con annessi appartamenti medicalizzati per anziani. Accanto alla destinazione sanitaria, nell’edificio ideato dall’architetto Mario Botta ci sarebbe spazio anche per un museo d’arte e un polo culturale che dovrebbe richiamare turisti e visitatori da tutto il mondo nel paese italiano nel cuore del Canton Ticino.
Ernesto Preatoni, milanese, classe 1942, noto per i resort realizzati sul Mar Rosso negli anni Novanta, con interventi che hanno fatto decollare i viaggi nella località egiziana, nei giorni scorsi ha fatto un sopralluogo nel casinò chiuso. Preatoni, che attualmente vive a Lugano, pensa a un hotel di lusso che dovrebbe occupare, secondo le prime indiscrezioni, due dei nove piani dell’edificio. Tra le proposte messe sul tavolo di Campione compare poi quella dell’architetto Fernando De Simone, specializzato in costruzioni sotterranee e sottomarine. Il professionista ha presentato al sindaco Roberto Salmoiraghi la proposta di realizzare con la formula del project financing un centro commerciale polivalente scavato nella roccia e collegato direttamente al casinò. «Con questo nuovo tipo di centro e le agevolazioni governative — dice De Simone — i posti di lavoro aumenterebbero notevolmente»
Sullo sfondo, tra idee e progetti, resta un’intera comunità sull’orlo del tracollo. I 492 dipendenti del Casinò, senza lavoro da quasi un mese, sono in presidio permanente davanti alla casa da gioco. Ieri sera hanno organizzato un insolito «Gran Galà del Casinò Chiuso». Tra i tavoli di un improbabile ristorante a cielo aperto, con la musica dal vivo, i croupier del casinò hanno preparato e servito la cena a decine di invitati, rigorosamente in abbigliamento informale, tra i quali molti clienti abituali della casa da gioco. Tra i commensali, non si parlava né di alberghi né di cliniche ma solo del desiderio di vedere le roulette tornare a girare.