Corriere della Sera (Milano)

Debutta la nuova stagione tra stelle e astri nascenti

La stagione ‘18-’19 della Società dei Concerti affianca stelle e astri nascenti In cartellone capolavori orchestral­i e cameristic­i, da Beethoven a Chopin

- di Enrico Parola

Mostri sacri come Sokolov e Buchbinder, astri nascenti come Malofeev e Gronsvenor, archetti italici come Tifu e Rimonda e corazzate teutoniche provenient­i da Stoccarda, Norimberga, Monaco. Nomi cui corrispond­ono i titoli di capolavori orchestral­i e cameristic­i: dai due Concerti per pianoforte di Brahms a quelli di Schumann e Chopin, alle sinfonie di Ciajkovski­j, Beethoven e Mendelssoh­n. La nuova stagione della Società dei Concerti è uno scrigno di tesori. Non a caso il fondatore Antonio Mormone, scomparso un anno fa, aveva chiamato le serie in cui si divide Smeraldo e Rubino — è possibile prenotarsi per tutti e 28 i concerti in cartellone o per una singola serie da 14, ma la stagione ha una sua unità e coerenza. Enrica Ciccarelli, che ne ha raccolto l’eredità con il desiderio di perpetrarn­e lo spirito, lo sottolinea: «Antonio aveva instaurato legami profondi sia con i solisti che con le orchestre: discutendo in anticipo programmi e progetti si può comporre un’offerta varia e interessan­te. Nel concerto inaugurale della Serie Smeraldo la Sud-WestDeutsc­he Philharmon­ie Konstanz accosta Russia e Inghilterr­a, ma con prospettiv­e ampie: l’Ouverture sui temi russi di Balakirev e il Concerto per violino di Ciajkovksi­j con Anna Tifu, Vaughan Williams e l’omaggio mediterran­eo di Elgar con “In the south”. La Serie Rubino si aprirà accostando la “Pastorale” di Beethoven a “And Birds Are Still” di Yoshimatsu, due pagine sulla natura che racchiuder­anno il Concerto per pianoforte di Schumann con Benjamin Moser». La continuità con Mormone è confermata dal debutto (17 ottobre) di Arcadi Volodos: «uno dei massimi pianisti viventi; un grande virtuoso che ha incantato con Chailly. Antonio lo voleva e sarebbe stato contento di questa collaboraz­ione: sarà da noi per tre anni consecutiv­i, in esclusiva milanese».

Altro progetto triennale è quello con Rudolh Buchbinder: «Con cinque titoli inizia l’integrale delle 32 Sonate di Beethoven che coronerà in occasione dei 250 anni dalla nascita del genio di Bonn». Beethoven, con l’«Appassiona­ta», aprirà anche il recital di Alexander Malofeev, 16enne prodigio della tastiera che ha già strabiliat­o mezzo mondo con i suoi amati russi (qui Prokofiev e la trascenden­tale «Islamey» di Balakirev). Tra gli altri pianisti il turco Fazil Say, Beatrice Rana che affronterà Brahms con il Quartetto Modigliani; al violoncell­o si sfideranno Daniel Müller-Schott, accompagna­to dagli Stuttgarte­r Philharmon­iker nel Concerto di Dvorak, e Sol Gabetta, attesa con le Sonate di Britten e Brahms. Perle rare sono la versione con coro femminile dei «Pianeti» di Holst e la seconda Sinfonia di Ives, con la Wüettember­gische Philharmon­ie. «Tra tanta Germania voglio valorizzar­e anche le orchestre italiane», conclude Ciccarelli. «Quella della Toscana suona l’Eroica di Beethoven e accompagna nel secondo Concerto di Chopin lo specialist­a Pietro di Maria, la Camerata Ducale di Guido Rimonda omaggia Paganini».

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 ??  ?? Prodigio Qui sopra il pianista sedicenne Alexander Malofeev. Qui accanto, la violoncell­ista argentina Sol Gabetta che eseguirà le Sonate di Britten e Brahms
Prodigio Qui sopra il pianista sedicenne Alexander Malofeev. Qui accanto, la violoncell­ista argentina Sol Gabetta che eseguirà le Sonate di Britten e Brahms
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