Corriere della Sera (Milano)

Ponti, alberi, sosta Cambia il progetto dei Navigli riaperti

Chiusa la relazione tecnica, il testo va in Aula

- di Andrea Senesi

Più bici, più ponti, più alberi. L’amministra­zione è orientata a recepire tre o quattro osservazio­ni di comitati e residenti in merito al progetto di riapertura dei Navigli. Tra queste, una passerella a scomparsa per le biciclette che si alternerà sotto il ponte delle Gabelle al transito delle barche. Altra novità, l’aggiunta di due ponti di attraversa­mento in via Melchiorre Gioia. A fine mese il voto in Consiglio comunale.

Una passerella «retrattile», «a scomparsa», in pratica un passaggio a livello acquatico per consentire il transito delle barche lungo il Naviglio riaperto. La pista ciclabile «ad alzata» che nascerà sotto il ponte delle Gabelle di via San Marco è la novità più affascinat­e tra quelle che con ogni probabilit­à l’amministra­zione adotterà dopo il percorso d’ascolto degli scorsi mesi.

Più bici, più ponti, più alberi. Il senso delle correzioni al progetto originario, tre o quattro, potrebbe essere racchiuso in uno slogan. Nel corso del ciclo di presentazi­oni nei vari quartieri della citta la Fiab, a nome dei ciclisti, aveva protestato per l’interruzio­ne della pista nel tratto sotto il ponte di via San Marco, in favore di una corsia mista per pedoni e due ruote. Protesta accolta. La soluzione, disegnata dagli architetti Antonello Boatti e Marco Prusicki, sarà affidata appunto a una passerella mobile destinata in via esclusiva alle bici. In Melchiorre Gioia si proverà invece ad accontenta­re i residenti (pedoni, in questo caso) con l’inseriment­o di almeno due ponti in più per attraversa­re la via. Gli stessi residenti che però lamentano la scomparsa di posti auto per i parcheggi. Boatti, che è anche coordinato­re del Comitato scientific­o del progetto, dice che qualcosa in più anche sotto questo aspetto si potrà fare magari prevedendo parcheggi a lisca di pesce o attraverso un aumento dei posti riservati ai residenti (con taglio delle strisce blu): «Però è evidente che la riapertura dei Navigli ha un significat­o di natura ambientale e culturale preciso». Chiaro che in quest’ottica le macchine siano vittime più o meno designate.

Si farà qualcosa anche lungo gli altri tratti interessat­i alla riapertura. Da parte dell’amministra­zione c’è per esempio la chiara volontà di aggiungere verde, dove è possibile, al piano di partenza. Nuovi alberi potrebbero essere piantati per esempio dietro la Statale e davanti ai giardini della Guastalla, anche se a decidere in questo caso sarà la Soprintend­enza. In via Laghetto non ci sarà l’acqua del canale, ma come elemento di

arredo urbano potrebbe arrivare qualche opera d’ispirazion­e leonardesc­a a ricordare che da lì transitava­no i marmi per la costruzion­e del Duomo.

Piccole correzioni per riavvicina­re la grande scommessa dei due chilometri d’acqua riaperti alla vita quotidiana della città e dei suoi quartieri. Modifiche isolate che costeranno pochi milioni di euro in più, garantisco­no da Palazzo Marino. E d’altra parte il preventivo di 150 milioni di euro prevedeva già possibili oscillazio­ni della cifra finale dell’ordine del dieci per cento. Dopo la fine della fase di consultazi­one, il progetto andrà avanti spedito, assicura l’assessore alla Partecipaz­ione Lorenzo Lipparini. Tra pochi giorni in Comune s’attende la relazione sul ciclo di dibattiti, poi si aprirà la fase «politica». In Consiglio comunale dovrà essere approvato un atto d’indirizzo prima della discussion­e sul Pgt, il Piano di governo del territorio che dovrà per forza di cose recepire la rivoluzion­e dolce della nuove vie d’acqua. Terzo passaggio consiliare, il Piano triennale delle opere pubbliche che dovrà mettere a bilancio gli investimen­ti previsti per avviare il progetto.

L’assessore Lipparini dice che si attende ora la relazione finale intorno ai dibattiti nelle zone per la decisione ufficiale su quali possibili correzioni adottare: «Intanto la partecipaz­ione è stata di grandissim­a qualità e Milano si conferma pioniera nella sperimenta­zione di processi partecipat­ivi».

 ??  ?? 1Martesana Il tratto finale di via Melchiorre Gioia, al confine con Greco, dove arriva il Naviglio Martesana
1Martesana Il tratto finale di via Melchiorre Gioia, al confine con Greco, dove arriva il Naviglio Martesana
 ??  ?? 2GabelleVi­a San Marco, nel quartiere centrale di Brera, all’altezza del Ponte delle Gabelle
2GabelleVi­a San Marco, nel quartiere centrale di Brera, all’altezza del Ponte delle Gabelle
 ??  ?? 4Basilica Piazza Vetra, via Molino della Armi e la Basilica di San Lorenzo al quartiere Ticinese
4Basilica Piazza Vetra, via Molino della Armi e la Basilica di San Lorenzo al quartiere Ticinese
 ??  ?? 5ViarennaI­l punto in cui viale D’Annunzio incrocia via Conca del Naviglio dove si trova la Conca di Viarenna
5ViarennaI­l punto in cui viale D’Annunzio incrocia via Conca del Naviglio dove si trova la Conca di Viarenna
 ??  ?? 3Sforza Una veduta di via Francesco Sforza lungo la cerchia interna dei vecchi Navigli
3Sforza Una veduta di via Francesco Sforza lungo la cerchia interna dei vecchi Navigli

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