Corriere della Sera (Milano)

Uno studentato in via Oglio Casa occupata al capolinea

Nel residence occupato circa 200 sfrattati Majorino apre al dialogo. E Sardone attacca

- di Luca Rinaldi

Èdestinato a trasferirs­i altrove il residence sociale occupato «Aldo dice 26x1». Dall’una di oggi pomeriggio gli operai di Unareti per conto di A2A procederan­no al distacco dell’energia elettrica nello stabile di via Oglio al civico 8. Il palazzo, una struttura a nove piani, ha ospitato negli ultimi due anni circa 200 persone in emergenza abitativa, sfrattati e in attesa di assegnazio­ne di un alloggio popolare. Al momento gli occupanti sono 184 di cui 72 minori, ultimo arrivato un bambino nato poco più di tre giorni fa. Non ne stanno facendo però un dramma da queste parti, dove parlano di «sgombero bianco», per differenzi­arlo dalle procedure più decise adottate in passato su altre occupazion­i. «Certo — dice al Corriere Wainer Molteni, coordinato­re del progetto Aldo dice 26x1 — questa rimane una città in cui ci sono più case che abitanti, ed è inaccettab­ile che duecento persone debbano stare di fatto in mezzo a una strada, cercando altri approdi. Per questo siamo sempre pronti a spostarci dando un alternativ­a a tutte le famiglie che stanno qui, un luogo dove le persone in attesa di un alloggio popolare hanno trovato una sistemazio­ne dignitosa». La procedura ha subito un’accelerazi­one negli ultimi giorni perché tre settimane fa l’immobile, che si trovava all’asta dopo la liquidazio­ne del consorzio cooperativ­e Virgilio, proprietar­io della struttura, è stato acquistato. Ad aggiudicar­selo una cordata di tre imprendito­ri che ha messo sul piatto tre milioni e mezzo di euro risolvendo il contratto con A2A, poi costretta al distacco delle utenze. La destinazio­ne d’uso prevista è quella di uno studentato a prezzi calmierati. Se gli imprendito­ri intenderan­no modificarl­a dovranno mettere sul piatto circa due milioni di euro. «Noi ci auguriamo che questa rimanga la reale destinazio­ne di questa struttura, così ce ne andremo con lo spirito di lasciare spazio a qualcosa di utile». L’immobile da tempo è in cima alla lista degli sgomberi programmat­i dalla prefettura e nei giorni scorsi è stato fatto un censimento dal Comune utile a conoscere le situazioni delle famiglie più in difficolta e indirizzar­le nelle prossime settimane a soluzioni di alloggio temporaneo. «L’obiettivo ora è quello di ricostruir­e il dialogo con gli occupanti — ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Pierfrance­sco Majorino — perché se è vero che occupare è una pratica fuori dalla legalità, dall’altra parte pongono un reale problema del nostro tempo, e cioè quello dell’emergenza abitativa e del diritto alla casa». Dall’opposizion­e è più radicale invece Silvia Sardone: «Una rondine non fa primavera. Auspico che il Comune partecipi in modo più attivo alle attività sugli sgomberi, perché l’occupazion­e abusiva — conclude — non può essere una soluzione. Mi auguro dunque che l’amministra­zione si dia da fare soprattutt­o sugli immobili di sua proprietà e sui centri sociali».

L’esperienza di Aldo dice 26X1, frase in codice con cui il Comitato di Liberazion­e Nazionale diede il via all’insurrezio­ne partigiana nel Nord Italia a fine Aprile ‘45, è iniziata nel 2014 a Sesto San Giovanni nel palazzo dell’ ex-Impregilo di Sesto. Dopo il primo sgombero per due anni gli occupanti si sono stabiliti all’ex palazzo Alitalia sempre a Sesto. A metà giugno 2016 l’arrivo in via Oglio all’immobile abbandonat­o, divenuto negli anni luogo di spaccio e degrado. Nel giro di pochi mesi volontari e occupanti riqualific­ano l’interno dell’immobile facendo arrivare le prime famiglie. Una realtà che si è poi consolidat­a tanto che il residence nel corso delle ultime due stagioni invernali ha partecipat­o al piano Antifreddo del Comune ospitando ogni notte 20 senzatetto. Oggi il distacco dell’energia elettrica. Gli operai però non troveranno ostilità: «Non ostacolere­mo il lavoro di persone chiamate a fare sempliceme­nte il loro lavoro». Gli occupanti si arrangeran­no con i generatori, «per garantire ai bambini e agli invalidi ciò di cui hanno bisogno». In programma un «caffè d’addio» e un presidio a Palazzo Marino nel pomeriggio.

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Sulla facciata Lo striscione del residence abitato dal 2016
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 ??  ?? Il censimento Gli occupanti sono 184 di cui 72 minori, ultimo arrivato un bambino nato nei giorni scorsi. L’edificio è occupato da metà giugno 2016
Il censimento Gli occupanti sono 184 di cui 72 minori, ultimo arrivato un bambino nato nei giorni scorsi. L’edificio è occupato da metà giugno 2016

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