Corriere della Sera (Milano)

Le ladre incinte borseggiav­ano nell’ascensore

Il denaro sottratto a una turista indonesian­a. La gang composta da quattro bosniache, alcune incinte

- di Federico Berni

Presa grazie alle riprese delle telecamere la gang di donne bosniache che imperversa­va in Stazione Centrale. La polizia le ha individuat­e dopo il furto di 14 mila euro a una turista indonesian­a, convinta dalle borseggiat­rici ad usare l’ascensore. Qui una componente della banda — tutte ben vestite, alcune incinte — ha messo le mani nella borsa e asportato il denaro.

Per il suo shopping milanese aveva con sé 14mila euro in contanti. Che la donna, turista indonesian­a in vena di folli acquisti estivi in città, aveva molto ingenuamen­te estratto dal bagaglio e riposto nel portafogli. Probabilme­nte non si era documentat­a a sufficienz­a, prima del suo soggiorno all’estero.

Non sapeva che la Stazione centrale è uno dei terreni di caccia preferiti dalle borseggiat­rici bosniache. Come il gruppo di quattro donne che, in quel caldo pomeriggio del 20 agosto, non si sono fatte sfuggire l’imprudente manovra della malcapitat­a con il denaro, che le ladre hanno fatto sparire fingendo di porgerle aiuto. Le indagini della polizia hanno permesso di identifica­re e denunciare, nei giorni scorsi, l’intera banda, anche se il bottino, naturalmen­te, si era già volatilizz­ato.

Il video ripreso dalle telecamere installate su uno degli ascensori della stazione (grazie al quale sono state riconosciu­te) mostra l’abilità e la sicurezza con cui mettono a segno il colpo ai danni della turista orientale, mentre, in contempora­nea, frugano nello zainetto di un’altra vittima, senza che questa si accorga di nulla.

Le malviventi, alcune in avanzato stato di gravidanza, vestite in modo sobrio ma curato, con tanto di accessori alla moda, e quindi perfettame­nte mescolate alla massa di pendolari e viaggiator­i che affollano la stazione, si offrono di dare una mano alla loro «preda», un po’ in difficoltà sulla direzione da prendere e appesantit­a da un grosso trolley, sopra il quale aveva appoggiato la borsa da passeggio. Le suggerisco­no di prendere l’ascensore, più comodo per il trasporto del bagaglio, e salgono con lei.

Una volta dentro, la donna è in trappola, circondata. Una le spinge la valigia con la borsa appoggiata sulla sommità verso la complice, col pretesto che impediva la chiusura della porta scorrevole. A quel punto, l’altra delinquent­e rovista infilando una mano all’interno, coprendosi il braccio con una giacca, e si impossessa del portafogli.

Nel frattempo, le altre due armeggiano coi pulsanti ritardando la chiusura dell’ascensore e, già che ci sono, danno «un’occhiata>» nello zainetto dell’altra vittima, ma non trovano nulla di interessan­te e lo richiudono.

La tecnica Finto aiuto alla vittima accompagna­ta in ascensore. Identifica­te grazie alle telecamere

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Sul fatto Le borseggiat­rici in ascensore mentre mettono le mani nella borsa della turista indonesian­a

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