Le ladre incinte borseggiavano nell’ascensore
Il denaro sottratto a una turista indonesiana. La gang composta da quattro bosniache, alcune incinte
Presa grazie alle riprese delle telecamere la gang di donne bosniache che imperversava in Stazione Centrale. La polizia le ha individuate dopo il furto di 14 mila euro a una turista indonesiana, convinta dalle borseggiatrici ad usare l’ascensore. Qui una componente della banda — tutte ben vestite, alcune incinte — ha messo le mani nella borsa e asportato il denaro.
Per il suo shopping milanese aveva con sé 14mila euro in contanti. Che la donna, turista indonesiana in vena di folli acquisti estivi in città, aveva molto ingenuamente estratto dal bagaglio e riposto nel portafogli. Probabilmente non si era documentata a sufficienza, prima del suo soggiorno all’estero.
Non sapeva che la Stazione centrale è uno dei terreni di caccia preferiti dalle borseggiatrici bosniache. Come il gruppo di quattro donne che, in quel caldo pomeriggio del 20 agosto, non si sono fatte sfuggire l’imprudente manovra della malcapitata con il denaro, che le ladre hanno fatto sparire fingendo di porgerle aiuto. Le indagini della polizia hanno permesso di identificare e denunciare, nei giorni scorsi, l’intera banda, anche se il bottino, naturalmente, si era già volatilizzato.
Il video ripreso dalle telecamere installate su uno degli ascensori della stazione (grazie al quale sono state riconosciute) mostra l’abilità e la sicurezza con cui mettono a segno il colpo ai danni della turista orientale, mentre, in contemporanea, frugano nello zainetto di un’altra vittima, senza che questa si accorga di nulla.
Le malviventi, alcune in avanzato stato di gravidanza, vestite in modo sobrio ma curato, con tanto di accessori alla moda, e quindi perfettamente mescolate alla massa di pendolari e viaggiatori che affollano la stazione, si offrono di dare una mano alla loro «preda», un po’ in difficoltà sulla direzione da prendere e appesantita da un grosso trolley, sopra il quale aveva appoggiato la borsa da passeggio. Le suggeriscono di prendere l’ascensore, più comodo per il trasporto del bagaglio, e salgono con lei.
Una volta dentro, la donna è in trappola, circondata. Una le spinge la valigia con la borsa appoggiata sulla sommità verso la complice, col pretesto che impediva la chiusura della porta scorrevole. A quel punto, l’altra delinquente rovista infilando una mano all’interno, coprendosi il braccio con una giacca, e si impossessa del portafogli.
Nel frattempo, le altre due armeggiano coi pulsanti ritardando la chiusura dell’ascensore e, già che ci sono, danno «un’occhiata>» nello zainetto dell’altra vittima, ma non trovano nulla di interessante e lo richiudono.
La tecnica Finto aiuto alla vittima accompagnata in ascensore. Identificate grazie alle telecamere