Rinascita Navigli Parte l’ispezione del sottosuolo
Cantieri Mm, 16 punti di scavo sul tracciato
Una campagna di indagini sotterranee per conoscere nel dettaglio le caratteristiche del sottosuolo interessato dal progetto. Il rilancio dei Navigli prende forma. Sono sedici ispezioni affidate a Mm, con tempi strettissimi: tutto deve essere pronto a settembre. Teatro delle operazioni delle squadre di esperti sono altrettanti punti della città lungo quei cinque tratti destinati nei progetti dell’amministrazione a vedere riaffiorare l’acqua.
Èil primo passo concreto del «sogno» di riapertura dei Navigli caro al sindaco Beppe Sala: una campagna di indagini sotterranee per conoscere nel dettaglio le caratteristiche del sottosuolo interessato dal maxi progetto. Sono 16 ispezioni affidate a Mm, società controllata da Palazzo Marino, a cui è stato affidato il mandato, per un valore di oltre 570 mila euro, di redigere il progetto di fattibilità tecnica ed economica del piano che dovrà essere pronto a brevissimo, a settembre. Teatro delle operazioni delle squadre di esperti sono altrettanti punti lungo quei cinque tratti destinati nei progetti dell’amministrazione a vedere riaffiorare l’acqua. Va verificato cosa si troveranno di fronte macchine e operai che lavoreranno nei futuri cantieri.
I cinque diversi prelievi in via Melchiorre Gioia sono stati già completati nel corso della settimana scorsa. I tecnici di Mm hanno controllato il sottosuolo dell’asse che corre verso la periferia nord all’altezza di Cassina de’ Pomm, di via Edolo, di viale Lunigiana, di via Galvani e di viale Monte Grappa. In questi giorni seguiranno le ispezioni nei tratti centrali, che dovrebbero completarsi settimana prossima visto il poco tempo a disposizione dell’azienda per la presentazione dello studio all’amministrazione comunale. Si lavorerà nell’area verde di via San Marco all’angolo con via Castelfidardo, in via Fatebenefratelli, in via Senato, lungo via Francesco Sforza all’altezza di via Del Laghetto e di corso di Porta Romana. E poi, ancora, campioni saranno prelevati anche nelle vie Santa Sofia, Molino delle Armi (all’incrocio con via Vettabbia e con corso di Porta Ticinese), nei giardini di via Conca del Naviglio, in via Gaetano Ronzoni, e per finire in Darsena.
Ogni indagine durerà in media due giorni. Per lo più gli interventi — assicurano dalla società — non interferiranno con il traffico, anche se le operazioni coinvolgeranno comunque gli uomini della polizia locale. Solo in un paio di punti il lavoro degli esperti potrebbe creare disagi e dovrà vedersela con gli automobilisti. Si tratta di via Francesco Sforza e via Molino delle Armi, dove è necessario realizzare i sondaggi nella zona centrale della carreggiata stradale per indagare le caratteristiche del Naviglio storico sottostante.
Intanto, sul fronte del percorso di consultazione della città sulla grande scommessa di far riaffiorare due chilometri d’acqua, il dossier Navigli attende la relazione finale del coordinatore degli incontri del dibattito pubblico, Andrea Pillon, con le «correzioni» al progetto suggerite da cittadini, associazioni, comitati e professionisti e accolte da Palazzo Marino. Poi sarà la volta della fase politica. In consiglio comunale dovrà essere approvato un atto d’indirizzo prima della discussione sul piano di governo del territorio (Pgt), documento che dovrà per forza di cose recepire il ritorno di ampi tratti dei «vecchi» fiumi milanesi. Altro passaggio consiliare sarà l’inserimento dell’infrastruttura d’acqua all’interno del piano triennale delle opere pubbliche del Comune (Pto) che dovrà mettere a bilancio i costi di tutta l’operazione, stimate in circa 150 milioni di euro.