Ponti a rischio Manutenzione da 214 milioni
Chiuso il monitoraggio. «Cabina di regia»
Duecentosettantadue infrastrutture a rischio per una spesa di 214 milioni di euro. La Lombardia risponde alla richiesta del governo di fornire un report sullo stato di ponti, cavalcavia e strade assicurando però che «a oggi non c’è nessuna situazione che desta pericolo». Piuttosto c’è un problema di risorse. Il presidente Fontana chiede una cabina di regia al governo.
Duecentosettantaue infrastrutture a rischio per una spesa di 214 milioni di euro. La Lombardia risponde alla richiesta del governo di fornire un report sullo stato di ponti, cavalcavia e strade assicurando però che «a oggi non c’è nessuna situazione che desta pericolo». Piuttosto c’è un problema di risorse. È questo il grido d’allarme delle Province e della Città metropolitane che devono occuparsi di manutenzioni ridotte al lumicino. Intanto il governatore lombardo, Attilio Fontana scrive al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per proporre la creazione di una cabina di regia per coordinare il monitoraggio e gli interventi di adeguamento dei diecimila ponti e viadotti presenti in regione. L’idea della Lombardia è di creare una cabina di regia che coinvolga le province, i comuni, la Città metropolitana ma anche le società ferroviarie.
Ieri, si è conclusa la prima fase del monitoraggio. Ogni provincia, compresa la Città metropolitana ha fornito i suoi dati. Le situazioni più delicate riguardano i ponti sul Po della Provincia di Pavia (in tutto 6) tra cui il ponte della Becca e quello di Girola. Per la ristrutturazione servono 23 milioni di euro di cui 10 già finanziati. Per quanto riguarda la Città metropolitana e la Provincia di Monza e Brianza la priorità riguarda la Milano-Meda dove ogni giorno circolano centomila vetture. La criticità riguardano 36 ponti che passano sopra la strada. Ma non si conosce quale sarà il destino della Milano-Meda, ossia se entrerà a far parte del sistema pedemontano o meno. Quindi, rimettere mano ai ponti potrebbe essere una spesa inutile. Per il capoluogo lombardo parla il vicesindaco della Città metropolitana, Arianna Censi: «La situazione è sotto controllo. Non abbiamo situazioni d’emergenza e laddove si fossero presentati, gli accessi sono già limitati o chiusi».
Mantova conta 586 ponti di cui 21 fluviali e 5 sul Po. Trentasei di queste infrastrutture sono segnate con il bollino rosso, ossia sono considerate una priorità. Tra questi il ponte che collega Mantova a Rovigo, il ponte Borgoforte e il ponte di Viadana. La spesa per rimetterli a posto si aggira tra i 25 e i 30 milioni di euro. Arriviamo a Lecco e provincia che conta un centinaio di ponti di cui 13 (compresi i cavalcavia) che vengono considerati critici: 6 sono da ricostruire, tra cui il ponte di Nibionno sotto cui a gennaio si era incastrato un Tir e 7 da rinforzare. Costo delle operazioni, 35 milioni di euro. A chiedere conto della situazione lecchese è stata anche la deputata azzurra Michela Vittoria Brambilla con un interrogazione al ministro Toninelli. A Cremona sono già in corso 8 interventi per venti milioni già finanziati. Ne mancano all’appello altrettanti per altri 20 milioni. A Como, 550 chilometri di strade provinciali e 650 ponti servirebbero 880mila euro solo per fare delle analisi serie delle infrastrutture. Da bollino rosso 23 infrastrutture per con costo di 21 milioni. A Bergamo, 1390 ponti. Interventi per 40 milioni. A Brescia 480 ponti di cui la metà monitorati insieme all’Università. Cinque priorità. Quattro interventi già portati a termine. Manca il ponte di Cividate Camuno.