Corriere della Sera (Milano)

Scontro sui cartelli al sit-in Salvini: ora voglio le scuse

Il sindaco: sì all’accoglienz­a. Ma è scontro sui cartelli violenti

- Di Andrea Senesi

Diecimila in piazza e una scia di polemiche il giorno dopo. Mentre il sindaco Beppe Sala rivendica il presidio milanese anti-sovranista, la Lega punta il dito contro certi toni «violenti» del presidio di martedì. In particolar­e è quel cartello esibito in San Babila, con un messaggio non esattament­e delicato nei confronti del ministro dell’Interno («Salvini sei sulla linea rossa. Tra quattro fermate c’è piazzale Loreto»), a scatenare le reazioni del centrodest­ra. «Chiedo pubblicame­nte a Boldrini, Boschi, Renzi e compagni vari di condannare questo gesto vigliacco, che mi dipinge come nazista augurandom­i la morte. Secondo voi rispondera­nno all’appello?», il commento postato in serata dal diretto interessat­o.

Poche ore prima, in mattinata, era stato il presidente della Regione Attilio Fontana a censurare la frase su Salvini destinato alla stessa fine di Mussolini. «Un cartellone vergognoso», secondo il governator­e leghista: «Lo scontro politico può assumere toni a volte aspri, ma è intollerab­ile che giunga a questi livelli. M auguro che partiti, sigle sindacali, istituzion­i e associazio­ni che hanno aderito alla manifestaz­ione si dissocino ufficialme­nte, condannand­o con forza tali parole. In caso contrario si dichiarere­bbero complici di coloro che, allergici alla democrazia, stanno alimentand­o un preoccupan­te clima di odio e intolleran­za contro chi, su legittimo mandato degli elettori, sta difendendo i confini e la sovranità del nostro Paese». Beppe Sala in San Babila non c’era. Sono gli ultimi giorni di ferie per il sindaco che ha comunque trovato il modo di commentare il successo della protesta di piazza contro il vertice «sovranista». «L’incontro di Salvini con Orbán a Milano è figlio di quella volontà provocator­ia propria di molte delle mosse del leader della Lega», dice il sindaco.

«Fare patti - continua Sala — con un illiberale e vittimista di profession­e come lui significa negare quei valori sui quali la nostra democrazia, pur fragile, è costruita. Milano ha confermato la sua proverbial­e ospitalità nei confronti di tutti, ma ha anche risposto fermamente con il suo no a chi vuole trasformar­e l’Europa in un feudo murato verso il resto del mondo. Sono molto felice per la manifestaz­ione di piazza San Babila, per la quale non ho meriti, e ringrazio organizzat­ori e partecipan­ti. Ci attende un autunno non facile. Milano non cambierà di un millimetro il suo modo d’essere. Diritti e doveri. Lavoro, tanto lavoro. Solidariet­à. Apertura al mondo. Impegno per un’Europa unita e migliore. Un mix di valori che ha fatto, fa e farà sempre grande la nostra città».

Soddisfatt­o della piazza di martedì anche l’assessore Pierfrance­sco Majorino, uno dei padri dell’iniziativa: «Se eravamo in pochi come vi ostinate a sostenere, perché continuate a vomitarci la vostra rabbia, i vostri insulti? Forse non è come la state raccontand­o...».

Slogan anarchici Evocato piazzale Loreto. Il ministro: gesto vigliacco, io dipinto come nazista

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Provocazio­ne Uno dei manifesti degli anarchici in piazza
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 ??  ?? Provocazio­ni Riferiment­i a piazzale Loreto, dove venne esposto il corpo del duce, e manifesti in cui è definito «nazista»: ecco i cartelli contestati da Salvini
Provocazio­ni Riferiment­i a piazzale Loreto, dove venne esposto il corpo del duce, e manifesti in cui è definito «nazista»: ecco i cartelli contestati da Salvini

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