Corriere della Sera (Milano)

Mantova, la disfida dei mosaici romani

Comune e Italia Nostra chiedono la demolizion­e della Domus. Appello al ministro

- Di Giovanni Bernardi

Il Comune, Italia Nostra e molti cittadini chiedono la rimozione della Domus romana in piazza Sordello a Mantova. L’edificio, costruito nel 2017, che protegge e rende visitabili i mosaici romani è, secondo chi ne chiede la demolizion­e, fuori contesto rispetto alle architettu­re della piazza. Il sindaco Mattia Palazzi ne parlerà a settembre anche con il ministro della Cultura Alberto Bonisoli.

MANTOVA «Abbattete la Domus romana di piazza Sordello». Se da più parti, subito dopo l’inaugurazi­one di un anno e mezzo fa, si era levato tale appello, ora due distinti fronti stanno lavorando affinché la struttura di protezione dei mosaici di epoca romana venga rimossa. Da una parte il Comune, con in prima linea il sindaco Mattia Palazzi; dall’altra l’associazio­ne Italia Nostra, con il presidente provincial­e, l’architetto Ernesto Cristiano Morselli, che non fa mistero dell’obiettivo dell’associazio­ne: rimuovere una volta per tutte la struttura.

Inaugurata a fine gennaio 2017, la Domus protegge e rende fruibili al pubblico i mosaici di epoca romana che, per caso durante alcuni lavori, vennero rinvenuti nel 2006. Durante il mandato dell’ex sindaco Nicola Sodano, per trovare una protezione ai mosaici, venne indetto un concorso di idee che vide tre primi classifica­ti a pari merito. Situazione che creò una sorta di stallo. Tanto che alla fine si scelse per l’affidament­o del progetto ad un architetto del Politecnic­o di Milano con il coordiname­nto della Soprintend­enza. Se i progettist­i hanno sempre difeso a spada tratta la Domus, in molti — dalla gente comune fino all’attuale sindaco — ritengono la struttura, realizzata con grandi e pesanti lastre di marmo sul modello di un edificio di epoca romana, per lo meno stridente nel contesto di una piazza in stile basso medievale e rinascimen­tale. Ma ora qualcosa potrebbe cambiare. Dal canto suo il sindaco Palazzi intende sfruttare la prevista visita, il prossimo 7 settembre, del ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli — che, tra l’altro, è nativo di Castel d’Ario, in provincia di Mantova. «Sono molto contento — dichiara il sindaco — della visita del ministro. Se avrò occasione di incontrarl­o, gli chiederò anche di riprendere la richiesta che feci all’ex ministro Dario Franceschi­ni: costituire un tavolo in sede di Ministero della cultura, con Comune, Regione e Sovrintend­enze, per rivalutare e spero trovare nuova e diversa soluzione alla scelta della Domus fatta dalla precedente giunta comunale. In tal caso saremmo in grado di rimediare a quello che personalme­nte ritengo fu un errore».

Sulla stessa linea Italia Nostra. «Riteniamo che la Domus — spiega Morselli — sia completame­nte fuori contesto. Piazza Sordello è stata concepita per vivere di spazi vuoti: una simile struttura la snatura. Per quanto ci riguarda l’unica soluzione è l’abbattimen­to. Si tratta di una situazione ben nota, in Italia Nostra, anche a livello regionale e nazionale. Stiamo aspettando il rinnovo del direttivo regionale, dopodiché affrontere­mo la questione come si deve. Esistono soluzioni alternativ­e sul contesto circostant­e molto meno impattanti rispetto all’attuale. Ad esempio i mosaici potrebbero venire rimossi e portati nel museo civico. O, in alternativ­a, fotografat­i da profession­isti del settore e quindi nuovamente coperti e interrati. Per il pubblico, in questo caso, rimarrebbe­ro fruibili le immagini dei mosaici». Non è detto che Comune e associazio­ne possano lavorare fianco a fianco. Ma che l’intento sia simile — rimuovere la Domus e trovare alternativ­e — è più che evidente. Le prossime settimane potrebbero essere decisive.

Il sindaco

«Necessaria una nuova soluzione per le opere Parlerò anche con il ministro della Cultura»

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