Una pista d’asfalto in viale d’Annunzio Così la Formula 1 trasforma la Darsena
In migliaia per le Ferrari. Il bitume non sarà rimosso: strada nuova sui lastroni e semaforo entro ottobre
Migliaia di appassionati delle corse si stanno riversando in questi giorni alla Darsena. Il Formula 1 Milan Festival, che andrà avanti fino a sabato, ha riportato le monoposto a Milano. Un evento che, tra favorevoli e contrari, cambierà volto al quartiere con la striscia d’asfalto lasciata in eredità su viale d’Annunzio.
«Dei ventidue partenti al via del principe Caracciolo, in nove soli termineranno i cento giri. Il cielo sembra invidiare la velocità dei bolidi». Così esordiva la cronaca del cinegiornale dell’Istituto Luce che dava conto del primo e ultimo Gran Premio automobilistico corso Milano nel 1947. Se lo aggiudicò sulla sua Alfa Romeo numero 30, che a Milano giocava in casa, Carlo Felice Trossi. Con lui correvano piloti come Ascari, Varzi, Sanesi e Gabordi. La corsa, trasferita in città da Monza a causa del tracciato ancora inagibile dopo la guerra, si snodava attorno alla fiera campionaria da viale Duilio a piazzale Damiano Chiesa. Settantuno anni dopo la Formula 1 è tornata a Milano. Non per una corsa, ma per una festa. Un evento studiato dai piani alti del Circus per mettere in comunicazione le principali città europee con i luoghi dei gran premi che si svolgono quasi sempre lontano dai grandi centri. Da qui l’iniziativa F1 Milan Festival curata da Marco Balich che ha lasciato il suo segno sulla città con l’Albero della Vita durante Expo 2015 . Per l’occasione è stato allestito tra Piazza XXIV maggio e Piazzale Cantore, lungo viale D’Annunzio anche un mini circuito su cui hanno viaggiato oltre alle vetture da Formula 1 anche auto d’epoca e mezzi storici delle Forze dell’ordine. Ieri l’appuntamento più importante della kermesse, che si chiuderà nella serata di sabato, con l’arrivo di sei piloti della Formula 1 tra cui Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. Con loro anche Pierre Gasly e Brendon Hartley della Toro Rosso e Marcus Ericsson e Charles Leclerc della Sauber. A scaldare il pubblico presente è stato il tedesco della Ferrari che domenica a Monza si gioca una fetta del titolo mondiale con Lewis Hamilton su Mercedes. Dal palco il pilota in ottimo italiano ha chiesto il sostegno della tifoseria rossa.
In Darsena è una festa, popolata soprattutto dai ferraristi che sono arrivati anche da fuori provincia e da altre parti d’Italia. «Veniamo da Bergamo — raccontano Samuele e Luigi, padre e figlio tifosissimi del Cavallino — e non volevamo perderci l’evento. Domenica saremo a Monza co- me facciamo ogni anno».
Dal palco si è spostata velocemente lungo via D’Annunzio, anche Ursula Ferri, 48 anni. Il nonno, Guido Luini, negli anni ‘40 era uno dei meccanici del box Ferrari, dunque uno dei protagonisti di quel gran premio del 1947. «Purtroppo non ho conosciuto il nonno, ma la passione per le corse l’ha trasmessa mia mamma. In casa — racconta— sabato e domenica erano e sono religiosamente dedicate alla Formula 1». Una stagione esaltante: «Seb (Vettel, ndr) è un grande pilota ed è un ragazzo umile e merita di vincere». Poco rassicurante però in vista di Monza il lungo del tedesco che ha rotto contro i guard-rail provvisori il musetto della sua SF71H, salvo poi rientrare poco dopo in pista e dare spettacolo tra ruote fumanti e testacoda.
Sabato sera l’evento chiude ma lascerà in eredità un nuovo tratto di asfalto steso nella notte tra martedì e mercoledì in viale D’Annunzio a spese degli organizzatori. Nella nottata di ieri l’asfalto è stato esteso a tutta la carreggiata e in giornata la via verrà riaperta al traffico. Inizialmente la striscia avrebbe dovuto essere rimossa, ma, spiegano dal Comune «la rimozione comportava problemi per i residui che avrebbero messo a rischio la circolazione, soprattutto di ciclisti e motociclisti». Ci sarà un rinforzo del bitume steso nei giorni scorsi, e tra la fine di settembre e i primi di ottobre partiranno a metà di viale D’Annunzio i lavori per un passaggio pedonale con semaforo.