Il mistero del teschio tra i pacchi postali
I resti umani trovati dagli spedizionieri Ups con i raggi X. «Scambio tra scienziati»
La segnalazione al 112 parlava di «resti umani». La chiamata è arrivata da via Fantoli, sede milanese dell’Ups, società globale di spedizioni. Erano circa le 17 di giovedì. Dentro un pacco in partenza, durante le ispezioni, un lavoratore ha trovato un teschio. Un «resto umano», dal punto di vista burocratico. Identico a quello ritrovato poco prima, in circostanze analoghe, nello stesso stabilimento.
Al momento però, più che a un retroscena criminale, la spedizione dei teschi sembra più collegata a una passione scientifica deviata: ammesso che quelle ossa siano vere (così sembra, ma è da accertare) e che le spedizioni fossero del tutto illegali (punto da approfondire). Le Volanti della polizia arrivano in via Fantoli dopo che l’Ups ha fermato la catena delle ispezioni. «I pacchi in partenza per via aerea vengono passati ai raggi X — racconta un lavoratore — Abbiamo macchine sofisticate. I colleghi si sono subito resi conto di quel teschio». I poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale hanno in mano una traccia chiave: un pacco è stato spedito da Firenze ed era diretto negli Stati Uniti. Le indagini andranno sui due fronti, mittente e destinatario. In passato è stato intercettato, con le stesse modalità, un terzo teschio. E bisognerà capire se un filo unisca queste spedizioni. La polizia Scientifica farà gli accertamenti sulle ossa.