Choc a Menaggio «Ora la verità» Il barista: solo baci
Il sindaco dopo lo stupro: la pena sia severa. Oggi l’interrogatorio
Cuore della movida del lago di Como, invaso in estate da migliaia di turisti, Menaggio è «un paese sotto choc», per dirla con le parole del sindaco Michele Spaggiari: «Ci è crollato tutto addosso». Per la presunta violenza sessuale di gruppo subita da due ragazze di 17 anni, tre giovani sono in stato di fermo, mentre un quarto è ricercato dai carabinieri. Il barista Pedrotti: «Solo baci, io non c’entro».
MENAGGIO (COMO) Cuore della movida del lago di Como, invaso in estate da migliaia di turisti, Menaggio è «un paese sotto choc», per dirla con le parole del sindaco. «Ci è crollato tutto addosso», aggiunge Michele Spaggiari, riferendosi alla violenza sessuale di gruppo subita da due ragazze di 17 anni, giovani in vacanza sul Lario abusate dal branco nella notte tra l’8 e il 9 agosto scorsi su una spiaggia del paese. Tre ragazzi sono in stato di fermo, mentre un quarto, moldavo, è tuttora ricercato dai carabinieri.
«Siamo una comunità tranquilla, colpita profondamente da questa vicenda», dice il primo cittadino. Menaggio come Rimini e Jesolo, alla ribalta in questi giorni per analoghe vicende di cronaca. «La sequenza terribile di episodi che si sta verificando, in molti casi in località turistiche come Menaggio, rende maggiore l’eco di queste notizie — sottolinea il primo cittadino —. Abbiamo fatto tanti sforzi per garantire ancora maggiore tranquillità e rendere più accogliente una realtà che vive di turismo. Questo è un colpo per tutti». Spaggiari confida nella giustizia e invoca il silenzio. «Spero in un rispettoso silenzio, per tutelare le vittime innanzitutto — sottolinea —. La vicenda giudiziaria deve fare il suo corso, spero che siano accertate le responsabilità e che, in caso di colpevolezza, le pene siano severe». I carabinieri della compagnia di Menaggio, ai quali sono affidate le indagini, in collaborazione con le forze dell’ordine europee proseguono le ricerche dell’unico accusato dello stupro di gruppo che ancora non è stato fermato, un moldavo che avrebbe lasciato l’Italia pochi giorni dopo la violenza. I tre fermati, in carcere al Bassone di Como con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, compariranno domani davanti al giudice per l’interrogatorio di convalida. Nicholas Pedrotti, 22 anni, barista di Chiesa Valmalenco, in provincia di Sondrio, in servizio in un locale di Menaggio, è pronto a difendersi. «Risponderà sicuramente alle domande e non aveva alcuna intenzione di scappare — dice il suo legale, l’avvocato Francesco Romualdi —. Non ha commesso alcun tipo di violenza sessuale e lo ripeterà al giudice come ha già detto una decina di giorni fa, quando i carabinieri hanno perquisito la sua abitazione e ha saputo di essere indagato». Pedrotti conferma l’incontro con le due 17enni, la notte tra l’8 e il 9 agosto scorsi e anche «un approccio» con una delle due. «Baci ed effusioni», avrebbe spiegato il ragazzo, che poi però dice di essersi allontanato. «Le ragazze sono rimaste con gli altri tre ancora per quasi un’ora e il mio assistito non sa cosa sia successo». Pedrotti conosceva bene gli altri due fermati, ventenni uno di origine albanese e l’altro eritreo, che lavoravano con lui. Ma non il moldavo. «Era arrivato da pochi giorni — conclude il legale —. Era il fratello di una collega, sembra che non sapesse neppure l’italiano». Il ragazzo avrebbe lasciato l’Italia prima di Ferragosto, pochi dopo la notte di violenza sulla spiaggia di Menaggio.
Interventi Quel che è successo è un colpo per tutti, avevamo lavorato molto per migliorare la tranquillità e rendere il comune accogliente Michele Spaggiari