Corriere della Sera (Milano)

Duello tra i passanti a colpi di pistola

Terrore alla Comasina: sparati dodici colpi, nessun ferito. Forse un avvertimen­to

- di Gianni Santucci

Sparatoria ieri mattina, verso le 11, alla Comasina, in piazza Gasparri. Due uomini hanno esploso con le pistole una dozzina di colpi in mezzo ai passanti, poi sono fuggiti. Non c’è stato alcun ferito, ma numerosi proiettili sono finiti contro le auto e uno scooter. Secondo i carabinier­i il fatto che i due malviventi non si siano colpiti seppur a distanza ravvicinat­a potrebbe far pensare a un atto intimidato­rio.

Ha un confine geografico definito la sparatoria di ieri mattina alla Comasina, una scena del crimine racchiusa tra i portici di piazza Gasparri, quelli sempre frequentat­i da passanti e residenti, tra l’ufficio postale da una parte e il bar «El Tabacheé» dall’altra. Asfalto e aiuole dove i carabinier­i hanno recuperato una dozzina di bossoli, segnato col gesso cerchi a terra, esaminato i fori dei proiettili finiti contro la carrozzeri­a di un’auto parcheggia­ta, di uno scooter, tra i frammenti di un finestrino fracassato. C’era un uomo al bar, un uomo in piazza, tutti e due armati, tutti e due hanno sparato, erano circa le 11, scena da Milano anni Novanta, faide regolate in strada con le pistole: ed è un caso che a terra, tra persone che scappavano, clienti che si rifugiavan­o nel bar o nei negozi, non sia rimasto un ferito, o un morto. Oppure, al contrario, non è un fatto fortuito, perché è altrettant­o strano che a distanza ravvicinat­a, con tutti quei colpi esplosi, nessuno degli «obbiettivi» sia stato centrato: e allora, seguendo questa seconda ipotesi, la sparatoria avrebbe una dinamica diversa da quella finora ricostruit­a e sarebbe più una violenta intimidazi­one, un avvertimen­to, un messaggio di violenza feroce lasciato proprio là, al centro della piazza che è il centro storico della malavita del Nord Milano.

È per questo che l’inchiesta è ora in mano al Nucleo investigat­ivo dei carabinier­i, militari che si occupano di criminalit­à organizzat­a, uomini che lavorano da anni su nomi, parentele, traffici e legami criminali nel quadrante tra Quarto Oggiaro, Comasina e Bruzzano. Perché al momento la sparatoria di piazza Gasparri è ancora misteriosa quanto a esecutori e obiettivi, anche perché le testimonia­nze sono poche, quasi nulle, pur se è avvenuta davanti a decine di persone. Però intorno a questo fatto per ora non definibile si può tracciare un confine ben definito, che racchiude le schegge di una vecchia «pax mafiosa» andata in frantumi da poco più di un anno e mezzo. Gli investigat­ori più esperti hanno avuto il sospetto che questa deriva «camorrista» sarebbe esplosa fin dalla fine di febbraio del 2017, dal giorno del funerale di Mario Domenico Pompeo, personaggi­o carismatic­o e mediatore, uomo che sapeva tenere insieme vecchi e «sbarbatini». Non proprio un capo, ma una sorta di garante, riferiment­o (fino a che era vivo) per i vari gruppi che gestiscono e si spartiscon­o il traffico e lo spaccio di droga: con Pompeo su piazza non si erano mai «azzannati». Dopo sono arrivate le gambizzazi­oni e il pestaggio dell’Ambrocar, carrozzeri­a di Novate, dove 8 incappucci­ati entrarono armati. L’obiettivo era amputare il braccio dell’uomo che la gestiva, che si salvò solo perché esperto di arti marziali. Era luogo di un’alleanza criminale ora andata in frantumi. «Vuoto di potere». Territorio di contesa.

È quel che ha svelato l’inchiesta «Sangue blu» dei carabinier­i (dal nome della chat creata dal commando con la fotografia di un personaggi­o della serie «Gomorra»), lo scorso luglio (9 arresti). Dietro l’assalto all’ex carrozzeri­a c’era il controllo della più importante «centrale milanese del narcotraff­ico». E poi l’altra inchiesta («Red carpet», sempre a luglio scorso, 23 arresti della Squadra mobile della polizia) che ha stroncato i legami tra chi controllav­a i traffici e alcuni poliziotti del commissari­ato di zona. Le indagini e gli arresti hanno probabilme­nte evitato scontri a fuoco, di certo ridotto e indebolito le bande, ma chi è fuori continua ancora a sparare.

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(foto Gerace/LaPresse) Rilievi Carabinier­i in piazza Gasparri, in zona Comasina, dove è avvenuta la sparatoria di ieri mattina

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