«Incarico last minute e scoperto per caso nello stesso istituto»
Tiziana Plicanti, 49 anni
Ieri la giornata di Tiziana Plicanti, 49 anni, insegnante di Dalmine, è cominciata con un fitto scambio di sms con la collega Laura Venco e una corsa insieme in segreteria all’istituto onnicomprensivo di Busnago, nel Milanese, dove entrambe insegnavano l’anno scorso. «Avevamo saputo che erano stati inseriti tre posti e allora ci siamo precipitate prima a scuola e poi qui all’ufficio scolastico, sperando di fare in tempo». Le cattedre rimaste erano due: le hanno prese al volo. «Chissà, forse mi assegneranno alla stessa sezione in cui insegnavo italiano, storia, musica e ginnastica».
Insegnare era il suo sogno. «Da giovane vivevo in Liguria e ho fatto le magistrali. Poi la vita mi ha portato altrove, ma era destino che tornassi a scuola». Dopo il diploma Tiziana si sposa e si trasferisce a Milano, dove nasce suo figlio. Poi la separazione dal marito e le necessità di famiglia la portano ad accettare gli impieghi più disparati. «Ho fatto la baby sitter, la cassiera, ho lavorato in mensa. Poi parlando con un’amica, sei anni fa, ho fatto domanda per la graduatoria di terza fascia e ho insegnato a Bergamo, a Vaprio d’Adda, a Trezzo e infine a Busnago. Nel 2016 ho vinto il concorso. Poi, viste le circostanze, insieme ho aderito al ricorso dei precari della scuola». «Noi siamo fortunate — raccontano Laura e Tiziana — ci mettiamo al massimo 45 minuti per arrivare a scuola e abbiamo le nostre famiglie qui, ma vediamo tanti colleghi soffrire molto per il distacco. Non ci sentiamo di biasimare chi chiede il trasferimento».
Il figlio di Tiziana oggi ha 21 anni e non seguirà le orme della madre. «È un perito elettronico, assunto a tempo indeterminato. Ma frequenterà Economia all’università».
Le trasferte Non biasimo i colleghi che chiedono il trasferimento