Fede e cibo, maratona di letture sacre al Refettorio Ambrosiano
Siamo ciò che mangiamo, diceva Feuerbach, e tra colesterolo e trigliceridi è certamente vero anche al netto della riflessione con cui il filosofo tedesco — come secolarmente sperimentato dai missionari di tutto il mondo — spiegava che «per migliorare le condizioni spirituali di un popolo bisogna anzitutto migliorarne quelle materiali». Ma è pure vero, come è stato detto duemila anni fa, che «non di solo pane vive l’uomo»: per cui innegabilmente «siamo ciò che leggiamo», anche. E proprio da questo è nata l’idea dell’iniziativa in programma domenica 16 settembre al Refettorio Ambrosiano di piazza Greco dalle 10 alle 22: dodici ore di letture non-stop in cui donne e uomini di diverse confessioni religiose si alterneranno nel declamare testi sacri alla propria fede e cultura. Testi di tradizione musulmana e cattolica, ebraica e valdese, induista e cristiano-ortodossa e altri ancora, che hanno formato la coscienza di intere generazioni e che rischiano, a volte per pigrizia e altre per il crescente chiasso circostante, di essere dimenticati. A promuovere l’iniziativa è l’Associazione per il Refettorio Ambrosiano Onlus, il cui presidente don Giuliano Savina ricorda che «i testi sacri sono parte del patrimonio culturale di una comunità, non solo da un punto di vista religioso. Questa Dodici Ore di lettura — prosegue — è l’occasione per soffermarsi su parole dense e cariche di significato, riflettere sul loro senso, ascoltare il commento di esperti e studiosi. Un’esperienza che va oltre l’aspetto spirituale perché leggeremo testi di religioni, culture e filosofie diverse, alcuni scritti migliaia di anni fa, altri elaborati da popoli ormai scomparsi. Un’opportunità per ascoltare, conoscere, approfondire in tempi di superficialità e vacuità». Tutto questo al Refettorio che ogni giorno sostiene chi non ce la fa. «È singolare — precisa infatti una nota della stessa associazione — poter declamare questi testi in un luogo dove lo scarto viene cucinato, con l’arte dei migliori chef del mondo, e servito sul tavolo per il povero, cioè per colui che ha bisogno di rifocillarsi (dal latino reficere da cui refettorio), cioè poter riprendere le forze per ritornare ad essere se stesso e finalmente dare valore e senso alla propria esistenza. Questa cultura inclusiva, che il Refettorio Ambrosiano sta promuovendo dall’Expo 2015, l’Associazione per il Refettorio vuole sostenerla con tutte le forze». Per partecipare è importante iscriversi entro il 14 settembre indicando il nome del relatore (anche più di uno, fino a esaurimento posti). Per ogni lettura è richiesto un contributo di 5 euro. Il badge per l’ingresso si riceverà domenica alla reception, puntuali perché il programma (vedi www.perilrefettorio.it) è molto fitto. Oltre all’iscrizione personale si può contribuire con ulteriori offerte e anche offrire un «posto sospeso» per gli ospiti Caritas del Refettorio. Per info e iscrizioni: iscrizioni@perilrefettorio.it o tel. 380 8922240 (fino a venerdì, dalle 17 alle 19).