LA MALEDUCAZIONE NON HA ETÀ SERVE CAPARBIA INDIGNAZIONE
Caro Schiavi, siamo due ragazzi di 13 anni, Dario e Francesco, che frequentano la terza media alla scuola Monteverdi. A due passi ci sono i giardini del Parco Pagano.
L’altro giorno, mentre giocavamo a pallone, uno di noi due è capitato sopra una cacca di cane. Nelle vicinanze abbiamo notato un gruppo di signore e ci siamo avvicinati alle proprietarie dei cani invitandole a portare i loro amici a quattro zampe nelle zone apposite. La risposta ci ha lasciato di stucco. Infatti una ha detto: «Vacci tu nell’area dei cani. Siete voi che non potreste stare qua , col pallone ci mettete in pericolo».
Per far valere le nostre ragioni, siamo andati all’ingresso a fotografare il cartello che vietava l’ingresso dei cani. Poi siamo tornati dalle signore a far vedere cosa c’era scritto, e prontamente col cellulare siamo andati su google per poi leggere loro ad alta voce l’articolo 23 del regolamento (divieto di accesso se non nelle aree riservate).
La risposta del gruppo di pensionate, di nuovo, ci ha sbalordito. Infatti uno di noi, che aveva la maglietta del Napoli, è stato, con continue derisioni, etichettato così: «Maradona, torna nel tuo paese, stronzetto». Crediamo che tali comportamenti siano poco educativi e possano condizionare la vita futura di ragazzi come noi, che devono avere fiducia in una comunità dove
esiste il rispetto delle regole e delle altre persone.
Cari Dario e Francesco, complimenti alla vostra caparbia indignazione e alla determinazione con cui avete chiesto il rispetto delle regole. Al differenza di quel che spesso ci dicono i sondaggi sul nostro Paese, l’emergenza non è il basso livello d’istruzione, è la mancanza di educazione. In questo caso a parti rovesciate, perche di questo deficit sono soliti lamentarsi gli adulti e non i ragazzi. Quando poi tocchiamo il tasto cani, si entra in un’area ad alto rischio: ogni discussione degenera.
Non drammatizzerei il vostro futuro, anche se il buon esempio è fondamentale. Si impara da piccoli a diventare responsabili, ma se quelle pensionate, come le avete chiamate voi, sono state maleducate nei vostri confronti, beh, sappiate che non sono la regola. Si tratta di un episodio che ci riporta a quei piccoli segni di inciviltà che precedettero la delibera del Comune sulle deiezioni canine. Da quando sacchetto e paletta sono diventati un obbligo, la situazione è migliorata, con le aree cani e le multe come deterrente. Oggi però di controlli se ne vedono pochi, e molto è demandato alla buona educazione. Dei padroni, non dei cani.