Corriere della Sera (Milano)

Via da Casa Suraya sei profughi su otto accolti dalla Caritas «Diretti a Nord»

Si riapre il caso Diciotti. «Ma sono liberi»

- Di Giampiero Rossi

Si sono allontanat­i da Casa Suraya sei degli otto migranti giunti a Milano dopo lo sbarco dall’incrociato­re Diciotti. «Due, invece, hanno accettato il programma di accoglienz­a e sono al momento ospiti in un appartamen­to», fa sapere la cooperativ­a Farsi prossimo, che ha in gestione il centro e ha informato degli allontanam­enti «spontanei» la Questura e la Caritas, titolare del progetto di accoglienz­a concordato tra la Cei e il ministero dell’Interno.

Gli operatori riferiscon­o che gli ospiti che hanno poi scelto di abbandonar­e il centro avevano manifestat­o già nei giorni successivi al loro arrivo a Milano il desiderio di raggiunger­e i propri parenti in Germania e si erano dimostrati «determinat­i a perseguire il loro progetto nonostante fossero stati informati dei rischi cui sarebbero andati incontro». E cioè di u rischio su tutti: quello di vedersi respinti al confine. Secondo quando risulta dai responsabi­li della cooperativ­a, infatti, tutti gli otto migranti giunti dalla Diciotti erano stati identifica­ti dalla questura di Messina — luogo del loro primo approdo — quando erano ancora a bordo della nave della marina militare. Ciò quindi consentire­bbe all’autorità di frontiera di rimpatriar­li in Italia, in virtù dell’accordo di Dublino. Quindi ogni progetto di raggiunger­e la Germania rischia seriamente di infrangers­i ai piedi della Alpi.

«Questi ospiti, come tutti gli altri presenti nelle nostre strutture di accoglienz­a, e così come in quelle convenzion­ate con le Prefetture e i Co- muni, non sono detenuti e quindi sono liberi di andarsene e per legge rimangono richiedent­i asilo anche fuori dai centri — sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana —. Quello che è accaduto conferma un semplice fatto: al contrario di quello che sostiene la propaganda l’Italia è sempre meno un paese di destinazio­ne dei flussi migratori, ma sempre di più di transito».

Gli ospiti di Casa Suraya, quattro uomini e quattro donne, erano giunti venerdì 31 agosto a Milano dal centro «Mondo Migliore» di Rocca di Papa dove avevano ricevuto una prima accoglienz­a dopo essere sbarcati a Catania. Ma poco dopo l’arrivo nella cittadina laziale, una cinquantin­a dei 137 migranti salvati dalla Guardi costiera italiana si erano allontanat­i nella speranza di raggiunger­e ciascuno la propria meta in Europa. E innescando l’ennesimo aspro scontro politico.

 ??  ??
 ?? (foto LaPresse) ?? L’arrivoI migranti di origine eritrea accolti a Casa Suraya il primo settembre scorso
(foto LaPresse) L’arrivoI migranti di origine eritrea accolti a Casa Suraya il primo settembre scorso

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy