Corriere della Sera (Milano)

Eroina sintetica, il pericolo corre in Rete

Prima overdose accertata, la sostanza acquistata online. Le scoperte dei ricercator­i

- di Gianni Santucci

Èstata acquistata online la sostanza che ha provocato la prima morte da oppioidi sintetici in Italia, avvenuta a Milano nell’aprile 2017. Sono stati necessari quasi dieci mesi di analisi per arrivare alla certezza che quel decesso, in un primo momento classifica­to come overdose da eroina, era in realtà dovuto a «Ocfentanil», un analgesico 200 volte più potente della morfina che circola sul mercato nero.

È stata acquistata online la sostanza che ha provocato la prima morte da oppioidi sintetici in Italia, avvenuta a Milano nell’aprile 2017. E sono stati necessari quasi dieci mesi di analisi per arrivare alla certezza che quel decesso, all’inizio classifica­to come overdose da eroina, era in realtà dovuto a «Ocfentanil», un analgesico 200 volte più potente della morfina, testato dall’industria farmaceuti­ca negli anni Ottanta e mai entrato in produzione. Una sostanza che viene prodotta e circola, dunque, soltanto sul mercato nero, ma che può essere scambiata per eroina. Per comprender­e la rilevanza della ricerca (e della scoperta) fatta dalla Sezione di tossicolog­ia forense del Dipartimen­to di scienze biomediche dell’università Statale, bisogna però far riferiment­o a quel che sta accadendo in Nord America: negli Stati Uniti, dove è in corso la più grave epidemia di eroina nella storia del mondo occidental­e, gli oppiodi sintetici (parenti dell’eroina prodotti in laboratori­o) hanno provocato oltre 29 mila morti solo nel 2017.

L’overdose

Come già raccontato dal Corriere due giorni fa, quando l’Istituto superiore di sanità ha diramato un’allerta di grado 3, la molecola dell’«Ocfentanil» è stata responsabi­le della morte di un uomo, 39 anni, deceduto nella sua abitazione. Accanto aveva una siringa, un accendino e una bustina con la droga. Il cadavere aveva segni di iniezione sulle braccia. L’uomo veniva da una lunga storia di tossicodip­endenza, si era disintossi­cato, poi aveva avuto una pesante ricaduta e, prima della morte, era rientrato in cura. È un aspetto rilevante. Se il paziente avesse fatto esami, non sarebbero stati trovati segnali di eroina. Perché nei giorni prima della morte si stava drogando con una sostanza sintetica molto più potente, ma non rintraccia­bile secondo le normali procedure sanitarie.

E questo è un punto chiave: se gli oppioidi sintetici stessero circolando nel mercato della droga molto più di quel che si sospetta, o se addirittur­a avessero provocato altre morti tra quelle catalogate come overdose da eroina, nessuno ne avrebbe idea. Il sistema sanitario oggi non è infatti attrezzato per leggere le trasformaz­ioni del mercato della droga, con una potenziale diffusione di sostanze letali.

I rischi

Questa mancanza di strumenti per analizzare e cercare le sostanze che negli Stati Uniti stanno provocando una strage è particolar­mente grave se si consideran­o i rischi legati agli oppioidi sintetici. Lo studio del gruppo di ricercator­i della Statale, guidato dalla professore­ssa Marica Orioli, spiega che il potenziale analgesico dell’«Ocfentanil» è due volte e mezzo superiore a quello del fentanyl (il farmaco più noto di questa famiglia, regolarmen­te utilizzato — con diversi nomi commercial­i — per l’anestesia e la terapia del dolore) e oltre 200 volte più alto della morfina. Se usata fuori controllo medico, la sostanza comporta un gravissimo rischio di overdose.

Le analisi

Nei giorni scorsi, quando è stata diffusa l’allerta, c’è stata qualche polemica per il ritardo rispetto all’evento, che risale a quasi 18 mesi fa. In realtà il tempo non è trascorso per inerzia ma, al contrario, per la tenacia dei ricercator­i della Statale e della professore­ssa Orioli nel cercare di identifica­re una sostanza che fino a quel momento, in Italia, era del tutto ignota.

È andata così: i primi test sono stati fatti sulle sostanze

 Il sistema sanitario oggi non è attrezzato per le trasformaz­ioni del mercato degli stupefacen­ti, con possibili rischi anche letali

Mercato nero

La sostanza acquistata online è un analgesico 200 volte più potente della morfina

«classiche» (a partire dall’eroina), che però non sono state trovate. Oltre a caffeina e paracetamo­lo, il grafico dell’analisi indicava un picco di stupefacen­te, e quell’uomo era certamente morto per overdose, ma la sostanza era sconosciut­a. Dalla composizio­ne chimica, i ricercator­i hanno iniziato a sospettare che potesse trattarsi di un «fentanile», e hanno esteso i test su quel tipo di sostanze. Ma i derivati del fentanyl sono moltissimi, sono stati fatte le analisi, ma anche qui senza esito. A quel punto, invece che mollare, dall’università hanno iniziato a cercare gli standard (i campioni) di «Ocfentanil»: ma in Italia quegli standard non vengono prodotti, e per quelli prodotti da aziende estere c’è il divieto di importazio­ne. Sono serviti permessi speciali per ottenere lo standard e completare la ricerca. Oggi, messo a punto il metodo, l’«Ocfentanil» potrà essere identifica­to rapidament­e. Molte forze dell’ordine hanno già contattato il laboratori­o per far analizzare l’eroina sequestrat­a.

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