Corriere della Sera (Milano)

«Così si ferma la corruzione»

Il pm Fusco: le linee guida possono incidere positivame­nte nell’acquisto di forniture

- di Giuseppe Guastella

«Quando si verificano certi fatti vuol dire che i controlli non hanno funzionato, ma le iniziative della Regione sono positive». Il procurator­e Eugenio Fusco parla della corruzione nella sanità.

Ora Procurator­e aggiunto (guida il dipartimen­to Frodi e tutela dei consumator­i, reati informatic­i), da Sostituto Eugenio Fusco ha seguito le inchieste sulle forniture ad alcuni ospedali, come quella che ha portato l’imprendito­re Tommaso Brenicci a patteggiar­e 3 anni per corruzione. Dottor Fusco, la Regione ha varato linee guida per arginare l’acquisto di forniture «infungibil­i», prodotti di specifiche ditte che, a insindacab­ile giudizio dei medici, non possono essere sostituiti da altri nell’interesse del paziente. Cosa ne pensa?

«Dalle nostre indagini è emerso che effettiave­mnte alcune aziende cercano di individuar­e negli ospedali medici disposti ad usare i loro prodotti. A volte capita che i medici siano anche gli ideatori di prodotti innovativi realizzati dalle stesse ditte che li commercial­izzano. Specie in questi ultimi casi, i medici sono incentivat­i a dichiarare la infungibil­ità. Così il prodotto può essere acquistato dall’azienda sanitaria senza gara d’appalto. Il tema è capire se davvero quei prodotti siano o meno insostitui­bili».

Le indagini dimostrano che i medici ci guadagnano.

«In alcuni casi si è riscontrat­a una retrocessi­one ai medici di una percentual­e tra il 5 e il 10% di quanto ricavato dall’imprendito­re. Altre volte hanno ottenuto consulenze fittizie, contratti di lavoro per parenti, la partecipaz­ione retribuita a congressi, in questo caso senza che l’azienda sanitaria ne fosse informata. Sono queste tutte forme di retribuzio­ne occulta che fidelizzan­o il medico permettend­o all’imprendito­re di fare forti guadagni. Abbiamo anche verificato un accentuato interventi­smo da parte dei chirurghi che spesso, anche se non sempre, è dettato da ragioni economiche».

Questo accade perché i controlli sono insufficie­nti?

«Quando si verificano certi fatti vuol dire che i controlli non hanno funzionato perfettame­nte».

Come giudica la sanità lombarda in termini di impermeabi­lità alla corruzione?

«La sanità assorbe la parte preminente del bilancio regionale ed è chiaro che diventa un fronte di attacco della corruzione. Se ci basiamo su quello che vediamo noi, che è la patologia, è chiaro che l’organizzaz­ione appare con qualche deficit. È ancora in fase di rodaggio la funzione del responsabi­le dell’anticorruz­ione nelle pubbliche amministra­zioni e quindi anche nelle aziende sanitarie. È auspicabil­e che questa figura di prevenzion­e si riveli in futuro maggiormen­te efficace» Situazione così negativa? «Devo dire che alcuni anticorpi hanno funzionato. Ci sono state denunce che, partire dall’interno dell’ente pubblico, ci hanno permesso di avviare le nostre inchieste».

Cosa ne pensa delle linee guida regionali sulla infungibil­ità?

«Le conosco appena. È certo che il tema meritava di essere affrontato. Mi pare che il provvedime­nto della Regione vada nel senso giusto».

È sufficient­e?

«È difficile dirlo. Intanto perché, come ci insegna l’esperienza, questo genere di linee guida va valutato dinamicame­nte, quando cioè è in funzione. Solo allora si riesce a capire se contengono sufficient­i contromisu­re rispetto alle possibili forme di elusione. Di sicuro, però, l’intervento incide su un nervo scoperto».

Prevenzion­e «Dobbiamo ancora capire il ruolo effettivo del responsabi­le dell’Anticorruz­ione»

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La toga Il pm Eugenio Fusco
 ??  ?? Magistrato Eugenio Fusco, Procurator­e aggiunto, guida il dipartimen­to Frodi e tutela dei consumator­i, reati informatic­i
Magistrato Eugenio Fusco, Procurator­e aggiunto, guida il dipartimen­to Frodi e tutela dei consumator­i, reati informatic­i

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