Il Comune studia un regolamento per gli immobili
Tasca: riguarderà tutti gli immobili, non solo la Galleria
Un nuovo regolamento per tutto il patrimonio immobiliare di Palazzo Marino, partendo dall’Ottagono. Il Comune ha approvato l’emendamento presentato da Forza Italia che chiede un regolamento sulla Galleria dopo la bocciatura da parte dei giudici delle ultime gare. L’assessore Tasca rilancia annunciando che è al lavoro per un regolamento che riguardi tutte le proprietà del Comune.
Un nuovo regolamento per la Galleria. Ma non solo. Il documenti allo studio del Comune riguarderà tutto il patrimonio immobiliare di Palazzo Marino e fisserà i criteri per le alienazioni, la valorizzazione e le gare. La decisione è diventata ufficiale dopo che giovedì sera l’aula ha votato un emendamento al Documento unico di programmazione presentato dal capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale che prevede l’istituzione di un regolamento che stabilisca una volta per tutte i criteri delle assegnazioni in Galleria, soprattutto per quanto riguarda la «storicità» dei locali e il possibile rinnovo senza passare per il bando di gara. Criteri che sono diventati necessari dopo che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dal Salotto e dalla Locanda del Gatto Rosso in quanto il Comune non ha compiuto un’istruttoria puntuale sulla storicità o meno dei due esercizi commerciali mandandoli a gara, mentre per Savini e Camparino si è provveduto al rinnovo senza gara. Per questo motivo l’assessore al Demanio, Roberto Tasca era già al lavoro, insieme al collega Gabriele Rabaiotti, per individuare criteri oggettivi, formalizzare un nuovo regolamento ed evitare nuove bocciature da parte dei giudici amministrativi. Ma con un’aggiunta: il regolamento non riguarderà la sola Galleria. Si estenderà a tutto il patrimonio immobiliare di Palazzo Marino. A spiegarlo è lo stesso Tasca a margine della seduta del Consiglio comunale. «La sentenza del Consiglio di Stato ci dice che siamo stati poco attenti nel redigere l’istruttoria perché non abbiamo individuato i criteri che distinguono un locale storico da uno che non lo è. Va posto un rimedio e dobbiamo fare un’opera di affinamento significativo. Un segnale l’abbiamo già dato con il rinnovo per il Camparino dove c’era una vincolo della sovrintendenza. Ora costruiamo un regolamento che fissi un percorso di selezione, rendendo più trasparenti i criteri per togliere elementi di arbitrio. Un regolamento generale che riguarderà tutti gli immobili di proprietà del Comune». Tasca non entra nello specifico, ma il richiamo al vincolo lascia intravedere una delle possibili strade da intraprendere. Criteri oggettivi affidati a un’entità terza.
Soddisfatto De Pasquale, autore dell’emendamento. «Siamo molto contenti che l’assessore Tasca abbia anche lui accolto l’idea che, anziché decidere caso per caso i rinnovi in Galleria, sia opportuno dotare il Comune di un regolamento che, con principi generali, disciplini questa materia. Se bisogna fare gare o rinnovo, è meglio che lo decida un regolamento e non un assessore pro tempore, anche perché secondo quanto diceva Anac, si può derogare al criterio generale delle gare solo qualora i Comuni si siano dati delle loro regole per la gestione degli immobili storici».