Un posto alla Scala con 2 euro L’operazione giovani a teatro con il patto tra Bonisoli e Pereira
E l’Accademia porterà uno spettacolo per bambini a Matera
«Io, il primo?». Il ministro per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, un po’ si stupisce quando gli dicono che è stato il primo ministro della cultura ad andare alla Scala per una vera e propria riunione finalizzata a conoscere dati e prospettive. «Mi sono preoccupato quando il sovrintendente Alexander Pereira mi ha detto che sono stato il primo a venire in riunione. Il ministero ha il compito, anzitutto, di tutelare le opere ma anche quello di promuovere attività culturali; e io vorrei sottolineare proprio questo aspetto, perché la cultura è un’attività che può creare posti di lavoro per i nostri giovani: dobbiamo capire quali e aumentare l’impiego in questo settore. Il nostro Paese deve creare lavoro nel settore cultura così come altri Paesi lo fanno in altre attività».
Massimo rispetto per le autonomie dei Cda, ma sorveglianza su tutti i teatri: sabato scorso Bonisoli era stato a Venezia a visitare La Fenice; ieri è stato alla Scala; altri teatri si aspettino la visita.
L’incontro di ieri ha sortito due iniziative; la prima che dopo i musei riguarderà la Scala e gli altri teatri lirici; la seconda relativa al Piermarini e a Matera capitale della cultura 2019.
La volontà congiunta del ministro e della Scala è di avvicinare la cultura, oltreché ai più piccoli, ai giovani, dai 18 anni in su, in una fase difficile tra la fine degli studi, la ricerca del lavoro e la prima età adulta. Così, «dall’anno prossimo — ha annunciato il ministro —, come abbiamo previsto l’entrata nei musei a due euro per giovani under 25 anche alla Scala e in altri teatri lirici saranno emessi 100 biglietti al costo di due euro per una recita di ciascuna delle opere in cartellone». Poiché la Scala ha previsto 15 spettacoli d’opera e 7 di balletto i biglietti annui a due euro dovrebbero essere circa 2.200.
Venerdì il ministro andrà a Matera, capitale della cultura 2019. «Abbiamo parlato di individuare qualcosa di già esistente alla Scala per mostrarla in quel contesto», ha dichiarato il ministro. La Scala porterà probabilmente uno spettacolo per bambini messo in scena dall’Accademia, probabilmente l’Elisir d’amore di quest’anno oppure il Barbiere di Siviglia o entrambi.
Di ordine più generale gli altri argomenti trattati. «Prenderò visione delle modifiche allo statuto approvate dall’ultimo Cda, ma concordo che nei teatri sia previsto un affiancamento anche lungo tra i sovrintendenti visto che i contratti ai cantanti si siglano molto tempo prima».
La distribuzione del Fus in favore degli spettacoli dal vivo sarà rivista. «Lo spettacolo dal vivo ha bisogno del supporto pubblico, altrimenti c’è il rischio di una deriva commerciale con conseguente impoverimento della produzione. Noto però che il sistema lirico-sinfonico, in generale, non è stabile: alcuni piani non vengono rispettati e alcune politiche non raggiungono i risultati previsti. Proverei a stabilizzarla, metterla in linea di galleggiamento con un rapporto più maturo».
Nessun spoil system per i rappresentanti dello Stato nei Cda dei teatri: «Ho massimo rispetto per chi è stato nominato. Che poi sia d’accordo è un discorso diverso; mi sento di interloquire con loro perché rappresentano il ministero. Quindi si potrà discutere con i nostri rappresentanti anche in modo dialettico».
Soddisfatto della visita Pereira, nonostante ieri sera sia saltato il recital di Sonya Yoncheva (non certo il primo forfait della sua gestione): «Siamo contenti di portare, con l’aiuto del ministero, il nostro format di opere per bambini fuori dalla Scala. Si tratta di opere abbreviate con successivo incontro con i cantanti. Abbiamo fatto sette allestimenti di questo genere e i bambini sono stati entusiasti». Biglietti a un euro per i bambini e a 25-30 per l’accompagnatore. Oltreché a Matera il format potrebbe andare all’estero, forse in Cina.
Il fondo statale
Il ministro: «C’è bisogno di più supporto pubblico per evitare derive commerciali»