La giunta boccia il biglietto breve
Il bilancio dell’operazione-ticket. «Bisogna puntare sugli abbonamenti annuali»
Idati sono arrivati, almeno in parte. Per i tagli operati dalla Regione ai contributi per il trasporto pubblico locale ci sono da trovare 55 milioni di euro, e la manovra non consentirà troppi sconti. La giunta intende aumentare il biglietto ordinario del 33 per cento (da 1,5 a 2 euro) e così i carnet settimanali e i 2 X 6 (sempre del 33) e gli abbonamenti mensili dell’11 per cento. Rimarranno invece invariati gli abbonamenti annuali (e anzi è sul tavolo la proposta della sinistra di abbassare da 330 a a 300 euro) che potranno anche essere rateizzati. Il Comune punterà tutto sull’opportunità di una tessera annuale che ora è nelle mani di una minoranza di utenti del trasporto pubblico milanese: solo il 17 per cento di passeggeri di tram e metrò ha in tasca l’abbonamento per dodici mesi di Atm.
Ma la sfida è proprio questa, insistono gli assessori Marco Granelli (Mobilità) e Roberto Tasca (Bilancio) nel corso della serie di incontri con le forze politiche della maggioranza e coi sindacati. Il gruppo di Milano progressista ieri ha proposto lo sconto di 30 euro sull’abbonamento annuale e Granelli non ha chiuso del tutto le porte all’idea: si dovrà studiare una nuova proiezione con le eventuali coperture.
Nel documento distribuito ai consiglieri ieri mattina sono però già segnati i primi no secchi. Niente biglietto scontato per le tratte brevi (3-4 fermate) e no alla libera circolazione nei 90 minuti di validità del ticket attraverso più tornelli della metropolitana. «Per quanto riguarda biglietto breve e doppia timbratura in metropolitana, sono due azioni a nostro giudizio in controtendenza rispetto all’indirizzo di favorire e promuovere gli abbonamenti come strategia di maggiore utilizzo del trasporto pubblico», si legge nella nota firmata dalla giunta: «Non penalizziamo le tratte brevi perché anche su queste l’uso frequente del mezzo pubblico rende l’abbonamento sempre più conveniente. Il costo è costituito solo in parte dal singolo viaggio, ma soprattutto dalla gestione dell’intera rete e servizio, che in proporzione è corretto che sia pagato maggiormente dall’utente occasionale. Inoltre biglietto breve e doppia timbratura in metropolitana sono azioni che aumentano il potenziale rischio di evasione tariffaria e quindi contrastano anche con questo ulteriore obiettivo. Infine la loro quantificazione economica è una stima poco attendibile». Ma il pd Carlo Monguzzi,
Online Tutte le notizie di cronaca e gli aggiornamenti in tempo reale sul sito Internet milano. corriere.it presidente della Commissione trasporti del Comune, insiste: «Ribadiamo con determinazione la proposta emersa come largamente maggioritaria all’interno del gruppo di non aumentare gli abbonamenti mensili, di non toccare l’eta dell esenzione per gli anziani, e infine la necessità d’introdurre un biglietto breve».
Ieri l’incontro con Milano progressista, appunto. Con la richiesta di uno sconto sugli abbonamenti annuali, grazie a una «tessera del milanese» che il sindaco dovrebbe recapitare a casa e che progressivamente dovrebbe diventare una carta dei servizi del Comune. Ma anche i consiglieri della civica di Sala hanno depositato
La scelta
Esclusa da Palazzo Marino anche la «doppia timbratura» in metropolitana
sul tavolo della giunta le loro ricette: «Il gruppo di Noi Milano ritiene che il messaggio sulla tutela degli abbonati debba essere assolutamente chiaro ed univoco e che non ci debba essere nessun incremento di nessun genere su qualsiasi tipo di abbonamento mensile oltre che annuale. Riteniamo poi che nel quadro della revisione delle tariffe ordinarie non si possa non valutare un intervento sul costo di Area C, mantenendo però fisse le tariffe del traffico di servizio e dei residenti, categorie che non hanno l’alternativa del mezzo pubblico».