Tra Ogm e Dna I laboratori aperti ai liceali
Raddoppiate le richieste delle scuole, i posti da ricercatori junior esauriti in 10 minuti
Un laboratorio di scienze per i licei in università, dove gli studenti possono svolgere esperimenti come i ricercatori, dall’estrazione del Dna alla ricerca di Ogm negli alimenti, con attrezzature e reagenti all’avanguardia che nessuna scuola potrebbe mettere a disposizione. La Statale, in collaborazione con l’Ufficio scolastico, lo ha aperto nel 2004 nella sede di Città Studi, lo ha raddoppiato e accoglie ormai 12 mila studenti l’anno, arrivano gruppi da tutto il Paese e dall’estero.
Il laboratorio ha una stanza per biologia una per informatica e un terzo spazio è «prestato» da altri dipartimenti dell’ateneo ma non basta ancora. Pochi giorni fa al click day per le prenotazioni online in dieci minuti sono stati prenotati tutti i posti disponibili da ottobre a giugno. E Cusmibio (Centro Università Scuola di Milano per le Bioscienze) adesso vorrebbe crescere. «Con più risorse potremmo rispondere a una domanda delle scuole che è in costante aumento», dice Giovanna Viale, che alla Statale è docente di Biologia genetica ed è direttore del centro.
Professori di licei e istituti tecnici e professionali portano le loro classi per laboratori di mezza giornata e anche per programmi più lunghi. «Gli studenti lavorano in piccoli gruppi, al bancone sono affiancati da giovani tutor, neolaureati e dottorandi. Fra i laboratori più richiesti “Chi è il colpevole”, con profilo del Dna per individuare l’autore di un reato oppure “Identificazione della specie carnea” da campioni di dubbia origine», racconta Cinzia Grazioli, insegnante di Scienze al liceo scientifico Vittorio Veneto, in distacco dal 2004 per seguire questo progetto all’università. E spiega: «Per un esperimento come una corsa elettroforetica del Dna, che è nel programma di tutte le scuole con indirizzo scientifico, occorre una centrifuga per mescolare campioni che costa almeno tremila euro e le scuole non possono permettersi questa spesa. Comunque non avrebbero tutor-ricercatori a guidare gli studenti».
I professori sono in coda per partecipare ai laboratori con le classi ma anche per i seminari di aggiornamento proposti agli insegnanti: «La formazione per i docenti è su argomenti di biologia come informatica e su tutte le scoperte di genetica», spiegano in ateneo. «Ogni anno porto i miei studenti del triennio. La formula è efficace, i tutor coinvolgono tutti i ragazzi e sanno spiegare in modo semplice cose complesse», assicura Sandra Stiller, professoressa di Scienze al liceo Leonardo da Vinci. Questa volta le sue classi sono rimaste fuori: «Calendario esaurito in pochi minuti. Speriamo che questo servizio, prezioso per insegnanti e studenti, sia rilanciato». Gli organizzatori intanto propongono anche un kit per allestire laboratori nelle scuole: «Prepariamo una valigetta con attrezzature e reagenti, lo scorso anno abbiamo raggiunto così quattromila studenti, oltre agli ottomila arrivati in università. Adesso però non abbiamo risorse per poter inviare i nostri tutor nei licei».