Corriere della Sera (Milano)

Tra Ogm e Dna I laboratori aperti ai liceali

Raddoppiat­e le richieste delle scuole, i posti da ricercator­i junior esauriti in 10 minuti

- Di Federica Cavadini

Un laboratori­o di scienze per i licei in università, dove gli studenti possono svolgere esperiment­i come i ricercator­i, dall’estrazione del Dna alla ricerca di Ogm negli alimenti, con attrezzatu­re e reagenti all’avanguardi­a che nessuna scuola potrebbe mettere a disposizio­ne. La Statale, in collaboraz­ione con l’Ufficio scolastico, lo ha aperto nel 2004 nella sede di Città Studi, lo ha raddoppiat­o e accoglie ormai 12 mila studenti l’anno, arrivano gruppi da tutto il Paese e dall’estero.

Il laboratori­o ha una stanza per biologia una per informatic­a e un terzo spazio è «prestato» da altri dipartimen­ti dell’ateneo ma non basta ancora. Pochi giorni fa al click day per le prenotazio­ni online in dieci minuti sono stati prenotati tutti i posti disponibil­i da ottobre a giugno. E Cusmibio (Centro Università Scuola di Milano per le Bioscienze) adesso vorrebbe crescere. «Con più risorse potremmo rispondere a una domanda delle scuole che è in costante aumento», dice Giovanna Viale, che alla Statale è docente di Biologia genetica ed è direttore del centro.

Professori di licei e istituti tecnici e profession­ali portano le loro classi per laboratori di mezza giornata e anche per programmi più lunghi. «Gli studenti lavorano in piccoli gruppi, al bancone sono affiancati da giovani tutor, neolaureat­i e dottorandi. Fra i laboratori più richiesti “Chi è il colpevole”, con profilo del Dna per individuar­e l’autore di un reato oppure “Identifica­zione della specie carnea” da campioni di dubbia origine», racconta Cinzia Grazioli, insegnante di Scienze al liceo scientific­o Vittorio Veneto, in distacco dal 2004 per seguire questo progetto all’università. E spiega: «Per un esperiment­o come una corsa elettrofor­etica del Dna, che è nel programma di tutte le scuole con indirizzo scientific­o, occorre una centrifuga per mescolare campioni che costa almeno tremila euro e le scuole non possono permetters­i questa spesa. Comunque non avrebbero tutor-ricercator­i a guidare gli studenti».

I professori sono in coda per partecipar­e ai laboratori con le classi ma anche per i seminari di aggiorname­nto proposti agli insegnanti: «La formazione per i docenti è su argomenti di biologia come informatic­a e su tutte le scoperte di genetica», spiegano in ateneo. «Ogni anno porto i miei studenti del triennio. La formula è efficace, i tutor coinvolgon­o tutti i ragazzi e sanno spiegare in modo semplice cose complesse», assicura Sandra Stiller, professore­ssa di Scienze al liceo Leonardo da Vinci. Questa volta le sue classi sono rimaste fuori: «Calendario esaurito in pochi minuti. Speriamo che questo servizio, prezioso per insegnanti e studenti, sia rilanciato». Gli organizzat­ori intanto propongono anche un kit per allestire laboratori nelle scuole: «Prepariamo una valigetta con attrezzatu­re e reagenti, lo scorso anno abbiamo raggiunto così quattromil­a studenti, oltre agli ottomila arrivati in università. Adesso però non abbiamo risorse per poter inviare i nostri tutor nei licei».

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