PIENE DEL SEVESO E VASCHE UNA RESPONSABILITÀ DIFFUSA
Caro Schiavi, vorrei aggiungere la mia voce al coro sulle vasche del Seveso. Siamo proprietari di un appartamento nei palazzi di Bresso «a bordo vasca» (e in più abitiamo a Paderno Dugnano, prossimo luogo di un’altra vasca). Temo ci dovremo inchinare al volere della comunità, ma prima vorrei esprimere tre concetti molto semplici:
Nei periodi di secca del Seveso sono stati ispezionati i tratti interrati e vi è stato trovato di tutto (massi, tronchi, elettrodomestici...). Se periodicamente pulissero il letto del fiume, non scorrerebbe meglio l’acqua?
Un paio d’anni fa sono stati rilevati qualcosa come 1.400 scarichi abusivi lungo il Seveso. Non sarebbe meglio, nel frattempo, chiuderli?
Da pochi anni è stato realizzato un delizioso laghetto nel Parco Nord, nel territorio del Comune di Milano, a pochi metri di distanza dalla futura vasca: non poteva essere quello un invaso adatto alla bisogna?
Non è una questione di «nimby» (forma di protesta locale sul territorio), come lei dice: mi chiedo quanti soldi si stiano bruciando in faraonici progetti, sterili polemiche e infiniti ricorsi, per non parlare dei rimborsi danni. Un po’ di buon senso non risolverebbe certo, ma allevierebbe, e di molto, la situazione.
Ritengo che l’informazione dovrebbe essere più precisa: la vasca di laminazione nel Parco Nord tampona il problema delle esondazioni, ma non lo risolve, perché in caso di piena del Seveso dopo circa un’ora la vasca è piena e il fiume in tutta la sua portata riverserebbe le sue acque verso Milano, causando i soliti problemi.
Certo che Milano presenta una peculiare forma di schizofrenia: la testa ad Olimpia ed i piedi a mollo nell’acqua del Seveso…
Cari lettori, sulle piene del Seveso e sull’incapacità politica di trovare una soluzione agli allagamenti in zona Niguarda c’è un’inchiesta della magistratura. I ritardi, i costi, i danni, gli sprechi di questi anni fanno pensare a una responsabilità diffusa. Sembra impossibile conciliare le ragioni dei Comuni limitrofi, dove dovrebbero sorgere le vasche di laminazione, con quelle di Milano. Intanto il Seveso, come prima il Lambro, risulta uno dei fiumi più inquinati d’Europa e nessuno dice niente. È proprio vero, testa a Olimpia e piedi a mollo…