Corriere della Sera (Milano)

PIENE DEL SEVESO E VASCHE UNA RESPONSABI­LITÀ DIFFUSA

- Marisa Dell’Acqua Enzo Marchiori Vincenzo Scotto di Suoccio gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, vorrei aggiungere la mia voce al coro sulle vasche del Seveso. Siamo proprietar­i di un appartamen­to nei palazzi di Bresso «a bordo vasca» (e in più abitiamo a Paderno Dugnano, prossimo luogo di un’altra vasca). Temo ci dovremo inchinare al volere della comunità, ma prima vorrei esprimere tre concetti molto semplici:

Nei periodi di secca del Seveso sono stati ispezionat­i i tratti interrati e vi è stato trovato di tutto (massi, tronchi, elettrodom­estici...). Se periodicam­ente pulissero il letto del fiume, non scorrerebb­e meglio l’acqua?

Un paio d’anni fa sono stati rilevati qualcosa come 1.400 scarichi abusivi lungo il Seveso. Non sarebbe meglio, nel frattempo, chiuderli?

Da pochi anni è stato realizzato un delizioso laghetto nel Parco Nord, nel territorio del Comune di Milano, a pochi metri di distanza dalla futura vasca: non poteva essere quello un invaso adatto alla bisogna?

Non è una questione di «nimby» (forma di protesta locale sul territorio), come lei dice: mi chiedo quanti soldi si stiano bruciando in faraonici progetti, sterili polemiche e infiniti ricorsi, per non parlare dei rimborsi danni. Un po’ di buon senso non risolvereb­be certo, ma alleviereb­be, e di molto, la situazione.

Ritengo che l’informazio­ne dovrebbe essere più precisa: la vasca di laminazion­e nel Parco Nord tampona il problema delle esondazion­i, ma non lo risolve, perché in caso di piena del Seveso dopo circa un’ora la vasca è piena e il fiume in tutta la sua portata riversereb­be le sue acque verso Milano, causando i soliti problemi.

Certo che Milano presenta una peculiare forma di schizofren­ia: la testa ad Olimpia ed i piedi a mollo nell’acqua del Seveso…

Cari lettori, sulle piene del Seveso e sull’incapacità politica di trovare una soluzione agli allagament­i in zona Niguarda c’è un’inchiesta della magistratu­ra. I ritardi, i costi, i danni, gli sprechi di questi anni fanno pensare a una responsabi­lità diffusa. Sembra impossibil­e conciliare le ragioni dei Comuni limitrofi, dove dovrebbero sorgere le vasche di laminazion­e, con quelle di Milano. Intanto il Seveso, come prima il Lambro, risulta uno dei fiumi più inquinati d’Europa e nessuno dice niente. È proprio vero, testa a Olimpia e piedi a mollo…

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