Corriere della Sera (Milano)

I lavoratori della Maugeri in sciopero

- El. Lan.

Infermieri, Oss, e personale amministra­tivo dell’Istituto Maugeri di Pavia e di Montescano domani resteranno a braccia conserte per 24 ore. Saranno garantite soltanto l’assistenza di emegenzaur­genza e le prestazion­i terapeutic­he e riabilitat­ive non dilazionab­ili. Anche ritirare referti e prenotare esami e visite sarà complicato. «Ci scusiamo con i pazienti per i conseguent­i disagi, ma non possiamo più andare avanti così. Stanno calpestand­o i nostri diritti». Lo sciopero indetto da Cgil, Cisl, Uil, Fials e da Usb riguarderà oltre mille dipendenti del comparto sanità che diserteran­no reparti e sportelli per protestare contro la decisione della direzione aziendale di disdire il contratto della sanità pubblica, applicando al personale quello della sanità privata Aris Aiop. Che il clima fosse teso lo si sapeva già da luglio quando Fondazione Maugeri comunicò la decisione di non pagare gli arretrati ai dipendenti (era stato offerto un riconoscim­ento una tantum di 818 euro lordi per dipendente, che i sindacati rifiutaron­o), ed il passaggio contrattua­le che ha portato al drastico dissenso. «È stato un atto unilateral­e, inaccettab­ile sia nel merito che nel metodo — spiega Gilberto Creston, segretario Fp Cgil Lombardia —. Abbiamo richiesto gli aumenti previsti dal contratto nazionale della sanità pubblica rinnovato nei mesi scorsi, e la Fondazione Maugeri ha risposto con la disdetta». La rabbia dei dipendenti che domani si uniranno in presidio nasce dal sacrificio fatto negli ultimi tre anni per salvare l’azienda in dissesto economico finanziari­o, evitando licenziame­nti e vendite di immobili: «Abbiamo rinunciato a parte dello stipendio per risanare le casse della Maugeri». In busta paga peseranno gli effetti del nuovo contratto: riduzione dello stipendio, dei permessi retribuiti e l’aumento del costo della mensa. «Abbiamo comunicato ai sindacati che non ci sarà nessuna variazione di stipendio per i dipendenti del comparto che provengono dal contratto pubblico — si legge in una nota dell’azienda —. Apriremo un tavolo di confronto sui punti critici del nuovo contratto: ferie, mensa e maternità».

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