Anima milanese
Diceva: questo luogo è un miracolo L’amore (corrisposto) per la città Camera ardente a Palazzo Marino
Un poster virato in colori alla Andy Warhol è apparso ieri in tante vetrine delle librerie Feltrinelli, rivolto alla strada. Ritrae Inge Feltrinelli a mezza figura, sorridente e fiera, citando una sua frase: «I libri sono tutto. I libri sono la vita». Al piede dell’immagine, un messaggio: «Seguiremo il suo esempio. È una promessa!».
È così che la catena dall’insegna rossa omaggia la signora del libro, scomparsa ieri a 87 anni, presidente dell’omonima casa editrice che ha condotto per anni, già dal 1967 sul piano editoriale, poi, dopo la
Il sindaco
Nata in Germania, si era trasferita nel 1960 Sala: vera protagonista della vita culturale
tragica scomparsa dell’ex marito Giangiacomo nel 1972, nel suo complesso, fino a guidarla negli ultimi decenni insieme al figlio Carlo. Un esempio di curiosità e attivismo culturale continui, perché Inge, oltre ai fitti rapporti con gli autori, non ha mai mancato una nuova apertura di una libreria, se non l’ultima, la Feltrinelli Red inaugurata il 12 settembre in Corso Garibaldi 1 e in cui una giovane libraia commenta: «Si è persa una grande festa, ci spiace e sappiamo tutti che l’avrebbe amata». Per ricordarne il fascino e l’allegria, che spesso accompagnava con abiti monocromi sgargianti, oggi alle 19 in tutte le Feltrinelli risuoneranno le note del Valzer brillante di Giuseppe Verdi, usato nel film «Il Gattopardo» di Luchino Visconti. L’invito a tutti i lettori è di unirsi per ballarlo e la scelta non è casuale: «Il Gattopardo» di Tomasi di Lampedusa, che nel ’58 diventò un bestseller dell’editore, era il libro preferito di Inge Feltrinelli insieme a «Oltre il vulcano» di Malcom Lowry.
Inge, nata nel 1930 a Gottinga, in Germania, era una celebre fotoreporter della scena internazionale quando incontrò Giangiacomo Feltrinelli nel 1958, diventandone la terza moglie nel 1960 e trasferendosi a Milano. Una città di cui, anni dopo, disse: «È un miracolo, un paradiso: un vera città europea, con tanta vita, tanta qualità, tanta eccellenza. Milanesi si diventa, non si nasce». Senza dubbio lo è stata, tra le migliori, come ha commentato il sindaco Giuseppe Sala: «Inge Feltrinelli è stata una vera protagonista della vita culturale e sociale della nostra città. Accolta come solo Milano sa fare, Inge ha condiviso valori, passioni e problemi del nostro essere comunità. A me mancherà molto, ci legava una profonda stima ma, soprattutto, un grande affetto». Anche il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha dichiarato di essere vicino alla famiglia salutando «Una donna carismatica e cosmopolita che ha dato lustro a Milano e alla Lombardia».
Tra le sue librerie, avevano un ruolo speciale la storica di via Manzoni e, tra le più recenti, la Red, in cui i libri incontrano il cibo, di piazza Gae Aulenti, e la recente Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di viale Pasubio. In quest’ultima si è trasferita l’intera casa editrice, lasciando la storica sede di via Andegari 6 in cui per decenni tanti libri sono nati e tanti scrittori si sono incontrati. Oggi, dalle 10 alle 14, sarà allestita la camera ardente nella Sala Alessi di Palazzo Marino, dove tutta la sua Milano, di amici e lettori, potrà salutarla.