Caso del bimbo aggressivo I compagni tornano in aula
In Brianza
Lunedì i bambini torneranno a frequentare le lezioni regolarmente. Dopo quattro giorni di «sciopero», i genitori sembrano aver trovato le risposte e le rassicurazioni tanto attese grazie a un progetto elaborato da amministrazione, Rete Salute e istituzioni scolastiche. Il compagno di classe con gravi problemi comportamentali, all’origine della decisione delle famiglie di non mandare temporaneamente i loro figli a scuola, sarà inserito in un percorso speciale calibrato sulle sue esigenze e potenzialità. Una vicenda, quella che ha coinvolto i piccoli alunni della quarta elementare di una scuola della Brianza meratese, che sembrava di difficile soluzione, dopo che a inizio anno l’insegnante di sostegno designato aveva rimesso l’incarico, dopo essere stato pochi minuti con il ragazzino, in passato violento con maestre e compagni. «Il Comune ha raddoppiato le ore di presenza dell’educatore, da dieci a venti, e stiamo valutando tre docenti che hanno dato la loro disponibilità a seguire il
Il percorso ad hoc Maggiore presenza dell’educatore, più insegnanti e lavoro personalizzato
bimbo, a cui vogliamo garantire un ambiente sereno attraverso anche momenti di lavoro individuale, consentendo allo stesso tempo agli altri alunni di stare in classe senza timori. Già mercoledì dovrebbe prendere servizio il nuovo insegnante di sostegno», spiega la dirigente scolastica. Il progetto, illustrato venerdì sera in un incontro in sala consiliare, che sembra prevedere una minore presenza in aula del ragazzino problematico, pur non venendo meno l’inclusione e al coinvolgimento, avrebbe raccolto il plauso dei genitori, confortati nelle loro richieste. «È un problema di incolumità per i bambini e di regolare svolgimento delle lezioni. Vogliamo che venga garantito loro il diritto allo studio. Tenere i figli a casa è stata una decisione sofferta, ma ci sembrava l’unico modo per evidenziare un problema che si trascina da 3 anni», hanno spiegato. «Lunedì illustreremo il programma elaborato con gli educatori e le istituzioni anche ai genitori del bimbo per avere il loro consenso, Devo dire che hanno sempre dimostrato grande collaborazione e sensibilità», conclude la preside.