La scuola con il record di classi pollaio
Mancano i prof e il professionale Marignoni Polo scoppia: fino a 34 nella stessa aula
Classi pollaio con anche 34 studenti. Decine di iscrizioni respinte perché non ci sono abbastanza docenti. E per la stessa ragione assistenza ridotta al minimo per gli alunni disabili. Succede all’istituto professionale Marignoni Polo, scuola statale del centro, dove l’anno è iniziato in emergenza: il ministero non ha autorizzato l’apertura (e quindi non ha assegnato i docenti) per due classi prime e tre quinte. Lettera al provveditore per chiedere una soluzione.
Classi pollaio con gruppi anche di 34 studenti. Decine di iscrizioni respinte perché non ci sono abbastanza docenti. E per la stessa ragione assistenza ridotta al minimo per gli alunni disabili. Succede all’istituto professionale Marignoni Polo, scuola statale del centro, dove l’anno scolastico è iniziato e prosegue in emergenza: il ministero non ha autorizzato l’apertura (e quindi non ha assegnato i docenti) per due classi prime e tre quinte. L’assemblea sindacale dell’istituto, con il supporto di insegnanti e genitori, in una lettera consegnata ieri al provveditore Yuri Coppi chiedono un intervento immediato: per cominciare, autorizzare le classi cancellate «inaspettatamente e senza spiegazione».
I docenti nel documento hanno «fotografato» la scuola dopo i tagli: classi troppo numerose, anche perché la scuola «ha il più alto tasso di stranieri e disabili della città», scrivono i professori. Per esempio: «La prima C è composta da 34 studenti di cui trenta non italofoni». Fra le prime poi ci sono altre due maxi classi, con 31 e 33 alunni. I gruppi dovrebbero avere numeri più bassi quando in classe ci sono studenti disabili, e invece ecco la situazione al Marignoni: una seconda ha trenta alunni di cui quattro con certificazione, una quarta ne ha 33 e i disabili sono due e c’è una quinta di 28 dove le certificazioni sono tre.
Gli insegnanti segnalano le difficoltà per gli studenti disabili, alcuni sono casi gravi. Scrivono: «A fronte di quattro cattedre di sostegno aggiuntive l’Ufficio scolastico ha rigettato le nostre richieste così mancano 72 ore». Quindi per numerosi studenti sarà possibile avere l’insegnante di sostegno per sole quattro ore settimanali. «Venerdì abbiamo convocato il dirigente per un primo incontro — fa sapere Coppi —. C’è apertura da parte nostra, l’istituto rappresenta un presidio cruciale, raccoglie un’utenza non facile».Il Marignoni è fra le scuole senza preside, assegnate «in reggenza» al dirigente di un altro istituto. Da settembre è arrivato Mauro Zeni, già alla guida del Tenca. «Il pregresso non lo conosco ma ci troviamo in difficoltà, con alcune classi molto numerose e un’alta percentuale di disabili cui dare la massima attenzione», conferma. Gli insegnanti intanto sono mobilitati: «Siano riassegnate le classi e le relative cattedre: queste condizioni deprimono e umiliano il lavoro e negano agli studenti il loro diritto all’istruzione».