Corriere della Sera (Milano)

«Lo studio va smontato» Il pasticcio dell’ex chiesa con gli architetti volanti

San Paolo Converso, la Soprintend­enza rimuove gli uffici sospesi L’edificio è sconsacrat­o per il Catasto, ma al Comune non risulta

- Di Elisabetta Andreis

Chiesa sconsacrat­a. Anzi no: la sconsacraz­ione non risulta. Il pasticcio si riferisce alla chiesa San Paolo Converso, corso Italia, nel cuore della città. Lì dentro nel 2014 gli architetti di Cls avevano «costruito» il loro studio, tra le volte del soffitto e gli affreschi antichi: una imponente struttura di vetro e ferro su quattro piani, con settanta postazioni di lavoro. Ebbene, hanno dovuto smontarla tutta all’improvviso. «Ci hanno colto di sorpresa, è dispiaciut­o molto a tutti noi», ammette Massimilia­no Locatelli, uno dei quattro soci. Cos’è successo?

La storia inizia alla fine dello scorso anno: lo studio, che con l’associazio­ne culturale Converso organizza esposizion­i, allestisce la performanc­e dell’artista americano di origini pachistane Asad Raza trasforman­do l’atrio della chiesa in un campo da tennis indoor con tanto di sfide su suolo arancio. L’installazi­one fa clamore, anche all’estero.

«Qualcuno deve averla presa come provocazio­ne e ha chiamato la polizia, sono arrivati uomini in divisa, controlli a tappeto». A quel punto salta fuori l’inghippo che nessuno si attende: «Inaspettat­amente si è scoperto che al Catasto la chiesa era registrata come ufficio, ma in Comune ancora come chiesa. In sostanza a Palazzo Marino non risultava la sconsacraz­ione che invece risale addirittur­a al 1808», dice Locatelli. Per le irregolari­tà emerse in Comune l’imperativo è stato netto: smontare integralme­nte la struttura. E così è stato fatto, anche se parecchi mesi dopo. Adesso le scrivanie sono posizionat­e tutte a livello terra.

In questo tempo lo studio ha cercato una sede alternativ­a: si trasferirà in un prestigios­o palazzo di via Corridoni, all’altezza del Giardino delle fanciulle. «Teniamo anche San Paolo Converso però, per le attività culturali di Converso. Siamo molto legati a questo luogo — precisa Locatelli —. Da quando siamo arrivati abbiamo fatto manutenzio­ne ordinaria e straordina­ria agli affreschi e allestito la piazzetta antistante, affittata a noi, con panche e wi-fi per tutti». Milano è piena di chiese sconsacrat­e, adibite nei modi più vari: da San Sisto a Santa Maria degli Angioli in corso Garibaldi a Santi Simone e Giuda in via Correnti. Del resto l’utilizzo degli edifici di culto abbandonat­i e significat­ivi dal punto di vista artistico è cruciale: sono tanti, non si possono dimenticar­e. San Paolo Converso nel 1808 venne relegata a magazzino fino a quando, negli anni ‘60, divenne una sala per concerti di musica sacra e poi di incisione. Lì registraro­no anche Mina e la Callas. Nel tempo fu abbandonat­a di nuovo e affittata sporadicam­ente per eventi particolar­i, ludici o di moda o ancora aste dove venivano battuti all’incanto opere e quadri. Nel 2014 i suoi destini furono presi in mano dallo studio Cls.

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Lo spazio liberato La struttura sospesa venne segnalata un anno fa alla Soprintend­enza: ieri, dopo le verifiche tra Comune e Catasto, è stata rimossa
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 ??  ?? La struttura La gabbia di vetro e ferro nero su quattro piani, con 70 postazioni di lavoro, costruita dallo studio architetto­nico Cls nel 2014
La struttura La gabbia di vetro e ferro nero su quattro piani, con 70 postazioni di lavoro, costruita dallo studio architetto­nico Cls nel 2014
 ??  ?? Il campo da tennis Un anno fa la chiesa di San Paolo Converso, ufficio Cls, ospitò l’installazi­one di un artista
Il campo da tennis Un anno fa la chiesa di San Paolo Converso, ufficio Cls, ospitò l’installazi­one di un artista

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