Corriere della Sera (Milano)

«Adotta una telecamera» I cittadini l’acquistano e il Comune la mette in rete

Ad Angera il progetto per una videosorve­glianza «totale»

- Andrea Camurani

VARESE Il nome del progetto è «Adotta una telecamera». E ad Angera, 5.600 abitanti sul Lago Maggiore, in provincia di Varese, già tutti ne parlano perché la cittadina potrebbe candidarsi a diventare tra le più video sorvegliat­e d’Italia. L’amministra­zione ha difatti lanciato un bando che prevede l’installazi­one di telecamere ospitate su suolo privato ma puntate su strade e piazze, con le immagini che vengono trasmesse in tempo reale al comando della polizia locale per non dare tregua ai ladri. L’idea è venuta al sindaco Alessandro Molgora, 60 anni, medico del paese che da tre anni a questa parte ha cominciato a blindare i confini comunali con «varchi» per la lettura targhe.

«Siamo partiti col controllar­e una strada che i carabinier­i avevano segnalato come frequentat­a da ladri e personaggi sospetti. Poi siamo andati avanti investendo fino a 40-50 mila euro l’anno, sempre per le telecamere», spiega. Ora nelle casse comunali è entrato un piccolo tesoretto frutto di una disputa legale andata a favore dell’ente e così la giunta ha deciso di fare un passo in più investendo 10 mia euro e chiedendo una mano ai residenti.

Il progetto funziona così: si fa domanda alla polizia locale per installare una telecamera appena fuori dalla propria abitazione. I vigili escono per un sopralluog­o e indicano il tratto di strada da inquadrare. Il privato (che non può però vedere le immagini) si accolla il costo della telecamera, della posa e dell’energia elettrica per l’alimentazi­one dell’impianto; a carico del Comune è invece l’acquisto di una piccola antenna parabolica che trasmette le immagini ad un ripetitore posizionat­o su uno dei simboli del Lago Maggiore: la Rocca Borromea, punto più alto della città.

«Il costo per il cittadino si aggira attorno ai 400 euro per l’acquisto della telecamera più il lavoro dell’elettricis­ta: con circa 500 euro l’operazione è fattibile», spiega soddisfatt­o Molgora: già una quindicina sono i residenti — tra privati cittadini e negozianti — che hanno richiesto di aderire a questa sorta di piccola «assicurazi­one collettiva» contro i furti.

Uno di questi è Fabio Trezzi gestore dal 1983 del chiosco sul lungolago, di fianco al porto asburgico. Problemi di sicurezza? «Mai avuti», dice. E allora perché installare la telecamera? «Per prevenire i vandalismi e tenere lontana la micro criminalit­à».

Per aderire alla chiamata c’è tempo fino all’11 ottobre e il sindaco ha illustrato l’operazione con video in diretta su facebook: «Molti amici sindaci della zona mi hanno già contattato», spiega divertito.

Ma come è nata l’idea? «Io stesso sono stato derubato delle mie otto biciclette: sono entrati quattro volte in garage e durante una notte insonne ho pensato ad un sistema per inchiodare i ladri». Dunque adotterà anche lei una telecamera? «Sarò forse l’unico a non farlo: sarebbe quasi un conflitto d’interessi...».

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