«E gli scoiattoli soffrono la Brexit»
Simonetta Agnello Hornby presenta nelle scuole il suo nuovo libro per bambini
La Brexit è stata la miccia. Simonetta Agnello Hornby si accende solo a pronunciarne la parola, dice «quell’evento catastrofico, sconvolgente». Racconta che quando l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è diventata reale, lei aveva sulla scrivania una storiella, appena abbozzata, sugli scoiattoli del Saint James di Londra («parco meraviglioso, proprio dietro casa mia»). «Ero furente, ho subito pensato che dovevo scrivere qualcosa, e che quel piccolo progetto sugli scoiattoli sarebbe stato perfetto come punto di partenza», spiega.
«Nel St. James ci sono le volpi e gli scoiattoli rossi, totalmente british», sottolinea, «ma anche esemplari grigi americani, introdotti nel secolo scorso, pellicani, arrivati dalla Russia in regalo al re Carlo II a metà del 1600, e perfino magnifici pappagalli dei Tropici».
Hornby ha così tessuto, con la complicità e l’aiuto del figlio George (è il loro secondo libro a quattro mani), una storia per bambini (che piacerà molto anche agli adulti), poetica ma ferma nella condanna dell’esclusione di chi ha radici diverse.
«Rosie e gli scoiattoli di St. James» (Giunti), aiuta a riflettere sul senso di appartenenza a un luogo dove non si è nati, sul concetto di casa, sulle diversità. La protagonista Rosie, londinese, nove anni, papà siciliano e mamma giamaicana («un’idea di George») si trova ad affrontare, nel grande giardino reale inglese, una durissima battaglia fra gli animali nativi, uniti per difendere il loro territorio, e i nuovi arrivati, pronti a resistere ad ogni costo.
Il libro, appena pubblicato, viene presentato dagli Hornby nelle scuole di tutta Italia. «Questo mondo è completamente sbagliato», tuona la scrittrice che ieri in città ha incontrato gli alunni delle elementari di via Pareto e di piazza Sicilia, «le chiusure, i confini, le diffidenze verso i migranti, sono inaccettabili. Se la politica non ragiona, non ci resta che ripartire dai fondamentali, e ricordare ai bambini che la diversità è una ricchezza straordinaria».