Corriere della Sera (Milano)

Bande Nere Risse e degrado

Piazza Bande Nere

- Di G. M. Fagnani

«Non siamo più liberi di utilizzare i giardini pubblici, perché sono costanteme­nte colonizzat­i da ubriachi che bivaccano e insozzano le panchine e le aiuole, creando un grave problema igienico. Per un nonnulla scoppiano risse, anche in pieno giorno, e dopo il tramonto abbiamo paura anche solo a uscire con il cane». L’allarme viene da un gruppo di residenti della zona fra piazza Bande Nere, viale Caterina da Forlì, via Anguissola e piazzale Siena. Gli abitanti del quartiere, dopo aver inviato nei mesi scorsi una petizione a Palazzo Marino, qualche giorno fa si sono rivolti alla Polizia Annonaria. «Perché il problema è che ci sono dei minimarket che non rispettano il divieto di vendere alcolici dopo la mezzanotte e stanno aperti fino alle 2, continuand­o a rifornire di birra queste persone. Chiediamo che siano multati, le sanzioni possono essere un deterrente anche per la microcrimi­nalità», sottolinea­no gli abitanti della zona, che stanno cercando di dar vita a un comitato. Che alcune aree verdi del quartiere, come ad esempio il Parco Strozzi, fossero utilizzate abitualmen­te da alcune comunità straniere per ritrovarsi, non è una novità. «Ma fino al 2016 si trattava di comunità sudamerica­ne — racconta uno dei residenti di via Caterina da Forlì —. Erano gruppi di famiglie che si ritrovavan­o la sera, dopo il lavoro e festeggiav­ano fino a tarda notte. Facevano chiasso, ma non era gente pericolosa. Quelli che ci sono adesso invece sì». Nel fine settimana la situazione peggiora. A terra ci sono decine di bottiglie vuote, cartoni con resti di cibo, sacchi pieni di pattumiera abbandonat­i accanto ai cestini o nelle aiuole. E capita anche di trovare le panchine lordate di escrementi. «Un venerdì sera sono scesa a portare fuori il cane verso mezzanotte e ho assistito a una rissa a bottigliat­e. Mi sono spaventata e ho chiamato il 112», racconta una donna che vive in piazza. Le forze dell’ordine intervengo­no quasi ogni giorno. A due passi dalla piazza c’è una stazione dei carabinier­i e, l’altro giorno, la polizia ha fermato uno spacciator­e. «Due giorni dopo, però, era di nuovo al suo posto in piazza — denunciano i residenti —. Il problema non sono gli immigrati, che non hanno un posto dove stare e sono senza lavoro. È compito delle istituzion­i intervenir­e nelle situazioni di degrado, prendendos­i cura di chi ha bisogno e punendo chi delinque. Su questo tema non ci sentiamo ascoltati», concludono.

L’allarme «Non siamo più liberi di utilizzare le aree verdi, sono colonizzat­e da sbandati»

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