Sì ai Giochi per due «Ora progetti rapidi»
La spunta il ticket Milano-Cortina
Il «governo del cambiamento» ha deciso: saranno Milano e Cortina a rappresentare la candidatura italiana per i Giochi invernali del 2026. Il Consiglio dei ministri ha votato all’unanimità la relazione del sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti. A una condizione: la corsa a due non dovrà pesare sulle spalle dello Stato. Spetterà quindi a Lombardia e Veneto recuperare i 380 milioni di finanziamenti necessari. Era la decisione che Beppe Sala attendeva da tempo. I fondi infatti, rassicura il sindaco, «non sono un problema: non stiamo parlando di cifre rilevantissime».
Sarà candidatura a due. Milano e Cortina strappano il via libera del governo giallo-verde. «Da parte del governo si è sdoganata l’ipotesi di Olimpiadi a due», annuncia il sottosegretario con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti. E nient’altro, per ora. Perché la posizione dell’esecutivo resta sempre la stessa: la corsa lombardo-veneta ai Giochi invernali del 2026 dovrà autofinanziarsi. Da Roma non arriveranno fondi statali. È comunque la svolta tanto attesa dalle due città dopo il naufragio della corsa tripartita insieme a Torino.
La decisione è arrivata l’altra notte. Anche se nel comunicato di Palazzo Chigi, il capitolo olimpico si guadagna poche generiche righe: «Il Consiglio dei Ministri ha preso atto e condiviso l’informativa svolta dal Sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti — è scritto — in merito alla candidatura italiana alle Olimpiadi invernali del 2026». La decisione ha ottenuto l’unanimità, nonostante l’ultimo disperato tentativo torinese per provare a rientrare in gioco. L’obiettivo di Giorgetti era ottenere una decisione definitiva, visti i tempi stretti: ai primi di ottobre il Coni dovrà inviare la proposta italiana all’Esecutivo del Cio in vista della sessione di Buenos Aires del 9 ottobre. Seguirà un anno di lavoro prima dell’appuntamento a Milano con i vertici dello sport mondiale che dovranno formalizzare la scelta di chi ospiterà l’edizione del 2026. «Se Milano e Cortina presenteranno in tempi rapidissimi un progetto di candidatura comune senza richiedere fondi allo Stato — ribadisce il sottosegretario — avranno il sostegno del governo». Il dossier a due punte può procedere. Incassato il sostegno penta-leghista, vanno trovate le risorse. I primi studi calcolavano poco meno di 400 milioni di euro, oltre ai 900 milioni messi sul piatto dal Cio. Una cifra che non scompone Beppe Sala. Ancora ieri, il sindaco s’è mostrato sicuro: «Per i fondi c’è tempo — ha assicurato a margine di un evento — ma la Lombardia e il Veneto possono nel frattempo garantire. Mancano un sacco di anni, non è quello il problema: non stiamo parlando di cifre rilevantissime».
Per Sala lo scoglio da affrontare nella strada verso la conquista della fiaccola olimpica era tutto politico: «L’importante è avere il via libera alla candidatura e che il presidente del Coni, Giovanni Malagò possa andare a Buenos Aires parlando di una candidatura, cioè Milano e Cortina». Un indizio sulle decisioni del Consiglio dei ministri era arrivato da Matteo Salvini che in mattinata aveva garantito «pieno sostegno» da parte del governo alla corsa a due ma «senza farsi carico di oneri», punto su cui l’anima pentastellata della maggioranza non ha voluto cedere. «A me sarebbe piaciuta la candidatura alpina — aveva poi aggiunto il ministro dell’Interno —. Rimarrà la candidatura lombardo-veneta che ha la piena fiducia mia e del governo». Ci sarà da battere la concorrenza in particolare di Stoccolma e Calgary, oltre a quella della turca Erzurum. Il governatore Attilio Fontana è però fiducioso sull’esito finale: «Milano e Cortina sono due realtà di eccellenza, e se a loro affianchiamo anche la Valtellina, diamo un ulteriore importante valore aggiunto alla nostra corsa. Nessun’altra candidatura può offrire un pacchetto così bello e composito».
A caccia di risorse Per i Giochi 2026, oltre ai 900 milioni stanziati dal Cio, ne servono altri 400
I contendenti
In corsa anche Stoccolma, la canadese Calgary e la turca Erzurum