Corriere della Sera (Milano)

Chitarre da star e borse da dive: laboratori aperti

- Di Elisabetta Andreis

La fabbrica dove nascono le chitarre in alluminio per gli idoli del rock — Lou Reed, Bruce Springstee­n e Ben Harper compresi — è nata in uno scantinato di Lambrate e ancora oggi si trova allo stesso indirizzo: Villa Busca Serbelloni. All’estero la Noah Guitars è tra le più note: quanti milanesi la conoscono? Eppure da vent’anni solca i palchi di tutto il mondo. È la favorita anche di Jovanotti e Saturnino.

«Per ottenere la cassa non saldiamo lamine di metallo, ma scaviamo il blocco di alluminio. Quando iniziammo facemmo test con l’ottone e il ferro. L’arte e il design stanno nel modo di costruire l’oggetto — racconta l’architetto Renato Ruatti, che l’ha fondata insieme a Mauro Moia, ex caporepart­o di un’azienda aeronautic­a —. Per questo tipo di attività il mercato italiano risulta stretto, lavoriamo per esportare ancora di più ma la nostra piccola dimensione, che è anche valore aggiunto, rende il processo più complesso e delicato del previsto». Il «primo corpo» uscito dall’atelier (nella foto di Luciano Consolini), ricavato da una lastra di alluminio fresato senza saldature, risale al 1996. L’ultimo quando sarà? «Mai. Noah deve continuare all’infinito». (el.an.)

 Tecnica La cassa delle Noah Guitars è scavata in un blocco d’alluminio La prima nel 1996 L’ultima? Mai Continuerà all’infinto

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