Corriere della Sera (Milano)

Festa in giallo per Tecla Dozio

Da Carlotto a Lucarelli, due giorni di incontri ricordando «La Sherlockia­na»

- Giacomo Airoldi

Per oltre vent’anni a Milano c’è stata una libreria, La Sherlockia­na, punto d’incontro di appassiona­ti e scrittori di gialli. Con una donna al comando: Tecla Dozio. Proprio per ricordarla (è mancata due anni fa) nel modo che piacerebbe a lei, parlando e discutendo di come si fanno i libri (gialli, naturalmen­te), oggi e domani si tiene il festival letterario «La Sherlockia­na, un omaggio a Tecla Dozio» (Biblioteca Cassina Anna, via Sant’Arnaldo

17, inizio ore 15). Quattro tavole rotonde e una cena con gli autori (per informazio­ni: lasherlock­iana@gmail.com; tel. 3356219460-3661779672) prenderann­o in esame tutti gli aspetti di un genere letterario che sta vivendo un vero e proprio boom.

«Volevamo festeggiar­e il ricordo di Tecla tutti insieme», sottolinea Veronica Todaro, che è tra le organizzat­rici. «L’ho conosciuta nel 1996, insieme nel 1999 abbiamo inaugurato per la mia casa editrice la collana “Impronte”, dedicata al giallo italiano. Negli anni abbiamo fatto esordire molti autori e pubblicato antologie di racconti a tema. Quando Tecla si è ammalata ha voluto continuare a occuparsi dell’editing dei nostri libri, anche se faceva molta fatica. Tra pochi mesi la collana compirà vent’anni». Molti gli scrittori ospiti (da Carlo Lucarelli a Marcello Fois, da Massimo Carlotto ad Andrea G. Pinketts), ma anche tante scrittrici, come Rosa Teruzzi: «È stato grazie a Tecla che ho letto il primo romanzo giallo della mia vita, «I milanesi ammazzano al sabato» di Giorgio Scerbanenc­o e sempre grazie a lei ho potuto incontrare tanti autori, anche stranieri, che amo, da Anne Perry a Joe R. Lansdale. Mi ha sempre spronata a scrivere. Ricordo che, nel 1995, lanciò con Pinketts e Carlo Oliva un concorso per giallisti milanesi. Temevo il suo giudizio e ho inviato, ma col nome di mia madre, un racconto. Tecla l’ha scoperto solo quando è stato selezionat­o e ha chiamato mia mamma per congratula­rsi, sentendosi rispondere in dialetto milanese. Ne abbiamo riso moltissimo. Era una donna ruvida e generosa, con il talento di far incontrare le persone».

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In Galleria Lo scrittore americano Jeffery Deaver con Tecla Dozio in una foto di qualche anno fa

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