Corriere della Sera (Milano)

Locali Sorpresa: il fast food si riscopre lento

Locali I milanesi si mettono in fila per un hamburger del nuovo Five Guys (dove il milk shake sa di bacon)

- Laura Vincenti

Avete mai assaggiato un milkshake con burro di arachidi, banana e bacon? Si chiama «Elvis» ed è una delle specialità di Five Guys, la catena americana che dai primi di settembre è sbarcata in corso Vittorio Emanuele. E vi basterà varcare la soglia per essere catapultat­i nella provincia americana. Non si definisce un «fast food» perché i tempi di attesa non sono così veloci, «a vantaggio, però, di una maggiore qualità del prodotto», assicurano i responsabi­li. Se arrivate nelle ore di punta, a pranzo e cena, vi aspetta la coda. Raccontano Marco e Giorgio, 19enni: «Abbiamo aspettato circa mezz’ora prima di ordinare ma ne vale la pena! Qui tutti i condimenti e le verdure sono gratis quindi alla fine puoi prenderti un mega panino, e per quanto riaperto guarda le patatine fritte noi consigliam­o quelle piccole perché poi tanto nel sacchetto ne aggiungono sempre tante altre». A ogni ordine corrispond­e un numero, poi si viene chiamati quando è pronto il panino, servito non in un vassoio ma dentro a un sacchetto. «Tutti i prodotti sono freschi — assicurano i responsabi­li — comprese le patatine», da gustare salate oppure «cajun», in versione piccante (da 3,50 euro). L’hamburger classico costa 8,50 nella «taglia» americana, 6,50 in quella più piccola. Il più richiesto? Il bacon-cheeseburg­er. Il bacon è veramente croccante: e proprio per questa sua caratteris­tica — non spaventate­vi! — si può aggiungere anche ai milk shake. Le bevande (fanta, sprite, coca cola anche aromatizza­ta alla ciliegia, al lime o alla vaniglia) sono «all you can drink»: si paga la consumazio­ne e ci si serve da soli a volontà ai dispenser. In sottofondo, solo musica rock folk americana a un volume decisament­e alto. Ma il pubblico, fatto in prevalenza di giovanissi­mi e turisti stranieri, non si lamenta.

S’ispira agli Stati Uniti, nel look e nelle proposte, Hamerica’s, catena italiana che ha

All you can drink già diversi locali: molto carino quello in via Terraggio, a due passi da Sant’Ambrogio, in stile vintage e con un bel cortile nascosto. Qui si ordina alla cassa, poi, quando il cibo è pronto, viene servito direttamen­te ai tavoli: abbondanti le porzioni, tutti gli hamburger sono accompagna­ti dalle patatine, quello classico costa 8,50 euro. Punta soprattutt­o sulla qualità degli ingredient­i — e si sente —, Fatto Bene, che ha appena rifatto il look dei suoi locali in via Monti e in via Buonarroti, adesso più caldi e accoglient­i. Spiega il titolare Fabio Paolini: «L’hamburger piace perché è un piatto internazio­nale, che incontra sia i gusti degli adulti che quelli dei bambini». Qui si punta sui prodotti made in Italy e di stagione: in autunno da non perdere il «Porcino Burger» con carne di fassona, funghi porcini, formaggio, cipolla rossa e pesto al basilico (da 13 euro).

Meno fast più food Da Hamerica’s al format Fatto Bene la tendenza è puntare su qualità e freschezza

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 ??  ?? Con gli amici Un tavolo da Five Guys, aperto il mese scorso (Corner/ LaPresse)
Con gli amici Un tavolo da Five Guys, aperto il mese scorso (Corner/ LaPresse)
 ??  ?? Sopra il dispenser di Five Guys; a sinistra l’hamburger di Fatto Bene; sotto il cortile di Hamerica’s
Sopra il dispenser di Five Guys; a sinistra l’hamburger di Fatto Bene; sotto il cortile di Hamerica’s
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