Corriere della Sera (Milano)

LO SCATTO SALUTARE CHE MANCA

- Di Sergio Harari sergio@sergiohara­ri.it

Oggi è il primo giorno dei divieti regionali per i diesel euro 3 mentre in Area C scattano nuove restrizion­i, e si attende per gennaio l’avvio di Area B in tutta la città. Si tratta di una serie di interventi sul traffico più inquinante, anche se non ben coordinati, importanti e meritori a 10 anni dall’introduzio­ne di Ecopass, come si discuterà fra qualche giorno in un convegno in Bocconi. Molto è stato fatto in questo decennio ma manca ancora un punto chiave: avere il coraggio di passare dalla mera attenzione al traffico alla tutela vera e propria della salute. È un salto culturale e politico che si fa fatica a fare. Lo smog è come una nuvola di fumo che intossica le nostre vite, ha un peso sociale ed economico ben misurabile, a cominciare dal prezzo dei ricoveri e delle malattie, ma non solo. Gli economisti discutono anche su altre ricadute, come, ad esempio, il prezzo delle abitazioni a seconda della loro collocazio­ne in aree più o meno inquinate. Capire che ne va del nostro cuore, dei nostri polmoni, della salute dei nostri bambini, è complicato per la politica ma spesso lo è anche per i cittadini. L’esempio dell’Ilva, con la difficile scelta tra occupazion­e e salute, è un estremo paradigmat­ico che ci insegna quanto complesso sia il cammino da fare. È una strada che va percorsa tutti assieme, come hanno ricordato in questi giorni gli assessori Granelli e Cattaneo, che andrà riposizion­ata in alto in termini di priorità e sviluppata su più piani, non ultimi anche quelli sociosanit­ario e culturale.

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