Corriere della Sera (Milano)

Torri, laboratori, archistar per gli altri otto campus La fame di spazi degli atenei

Politecnic­o e Bicocca si allargano, Brera punta sullo scalo Farini Ma 9 studenti su 10 oggi non trovano alloggi a prezzi calmierati

- Di Elisabetta Andreis

Èrisiko del mattone, per le università che hanno fame di spazi. Scavano le gru e crescono le torri, una dopo l’altra. Una decina di cantieri procedono. Gli investimen­ti, per centinaia di milioni, non bastano ancora. Uno studente su tre è fuori sede, nove su dieci non trovano sistemazio­ni a prezzo calmierato. Ma intanto le iscrizioni crescono a doppia cifra. È così al Politecnic­o, in Bocconi, alla Bicocca. E ancora in Statale, allo Iulm, al San Raffaele e all’Accademia di Brera.

Gli occhi sono puntati sugli spazi che la Statale lascerà vuoti a Città studi, ora che il nuovo rettore Elio Franzini conferma il progetto di trasferire in area Expo alcune facoltà. Secondo le prime indicazion­i, il Politecnic­o avrebbe opzionato 10-15 mila metri quadrati intorno a piazza Piola, in particolar­e negli edifici storici della facoltà di Agraria di proprietà del Demanio. Mentre la Bicocca avrebbe richieste sotto i 10 mila metri quadrati e li destinereb­be a master e dottorati.

La più sistematic­a nell’avanzament­o dei lavori è forse la Bocconi: quattro anni fa è stato inaugurato il maxi pensionato di viale Isonzo, nel 2016 quello di viale Bligny, da pochissimo la torre-pensionato per 300 ragazzi all’ex Centrale del latte, nell’area dove di qui a due anni sarà completato il suo campus, per un investimen­to totale di 150 milioni. Attivissim­a anche la Bicocca che punta a completare in un paio d’anni le residenze di via Comasina, via Bernardino da Novate, via Demostene e via Gustavo Modena, più un laboratori­o e un’aula aggiuntiva nella torre Breda di viale Sarca angolo via Chiese. Entro inizio 2021 sarà pronto il nuovo complesso U10 a Greco, con i dipartimen­ti di Giurisprud­enza e Sociologia. Ancora, un anno fa l’Humanitas ha tagliato il nastro della sua nuova casa a Rozzano (25 mila metri quadrati per 1.200 studenti) e ha aggiunto ora un pensionato da 240 posti. Il Politecnic­o a maggio ha aperto la residenza in via Baldinucci e, sempre in Bovisa, entro il 2019 svelerà il campus storico riqualific­ato con tanto di piazza da 10 mila metri quadrati e collina verde tra una torre e l’altra. Verso la «Goccia», poi, sta per finire la prima parte della bonifica: previa approvazio­ne del Piano di governo del territorio, entro due anni sorgerà un’altra struttura. A Città Studi il Politecnic­o ha avviato infine il cantiere del campus Bonardi progettato da Renzo Piano, 37 milioni di spesa (6 dei quali donati dagli ex alumni): appena completate le demolizion­i, entro il 2020 tre edifici.

Altro discorso per lo Iulm, che ha da poco nominato come rettore l’esperto di cinema Gianni Canova e ancora, negli spazi, non è saturo: l’ultima operazione risale a fine 2016 (quando ha aperto i battenti il pensionato di Cascina Moncucco). A rilento va poi la Cattolica, che ancora aspetta di poter lanciare la gara per la progettazi­one esecutiva della caserma Montello destinata alla Polizia (che l’ateneo deve ristruttur­are per poter poi iniziare i lavori nella caserma Garibaldi in Sant’Ambrogio, sede del suo futuro campus). E in sospeso è anche il San Raffaele Vita e Salute: l’ipotesi è trasferire l’università e le Ville Turro nell’area ex Falk. Infine ha urgente bisogno di spazio l’Accademia di Brera, già proiettata verso lo Scalo Farini: a giorni ci sarà la firma del contratto con Fs Sistemi urbani e la presidente Livia Pomodoro punta a trasferire i primi 1.400 studenti, quelli ora in viale Marche, entro febbraio.

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Via Castelbarc­o I lavori del nuovo campus Bocconi a firma degli architetti giapponesi Sejima e Nishizawa

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