Torri, laboratori, archistar per gli altri otto campus La fame di spazi degli atenei
Politecnico e Bicocca si allargano, Brera punta sullo scalo Farini Ma 9 studenti su 10 oggi non trovano alloggi a prezzi calmierati
Èrisiko del mattone, per le università che hanno fame di spazi. Scavano le gru e crescono le torri, una dopo l’altra. Una decina di cantieri procedono. Gli investimenti, per centinaia di milioni, non bastano ancora. Uno studente su tre è fuori sede, nove su dieci non trovano sistemazioni a prezzo calmierato. Ma intanto le iscrizioni crescono a doppia cifra. È così al Politecnico, in Bocconi, alla Bicocca. E ancora in Statale, allo Iulm, al San Raffaele e all’Accademia di Brera.
Gli occhi sono puntati sugli spazi che la Statale lascerà vuoti a Città studi, ora che il nuovo rettore Elio Franzini conferma il progetto di trasferire in area Expo alcune facoltà. Secondo le prime indicazioni, il Politecnico avrebbe opzionato 10-15 mila metri quadrati intorno a piazza Piola, in particolare negli edifici storici della facoltà di Agraria di proprietà del Demanio. Mentre la Bicocca avrebbe richieste sotto i 10 mila metri quadrati e li destinerebbe a master e dottorati.
La più sistematica nell’avanzamento dei lavori è forse la Bocconi: quattro anni fa è stato inaugurato il maxi pensionato di viale Isonzo, nel 2016 quello di viale Bligny, da pochissimo la torre-pensionato per 300 ragazzi all’ex Centrale del latte, nell’area dove di qui a due anni sarà completato il suo campus, per un investimento totale di 150 milioni. Attivissima anche la Bicocca che punta a completare in un paio d’anni le residenze di via Comasina, via Bernardino da Novate, via Demostene e via Gustavo Modena, più un laboratorio e un’aula aggiuntiva nella torre Breda di viale Sarca angolo via Chiese. Entro inizio 2021 sarà pronto il nuovo complesso U10 a Greco, con i dipartimenti di Giurisprudenza e Sociologia. Ancora, un anno fa l’Humanitas ha tagliato il nastro della sua nuova casa a Rozzano (25 mila metri quadrati per 1.200 studenti) e ha aggiunto ora un pensionato da 240 posti. Il Politecnico a maggio ha aperto la residenza in via Baldinucci e, sempre in Bovisa, entro il 2019 svelerà il campus storico riqualificato con tanto di piazza da 10 mila metri quadrati e collina verde tra una torre e l’altra. Verso la «Goccia», poi, sta per finire la prima parte della bonifica: previa approvazione del Piano di governo del territorio, entro due anni sorgerà un’altra struttura. A Città Studi il Politecnico ha avviato infine il cantiere del campus Bonardi progettato da Renzo Piano, 37 milioni di spesa (6 dei quali donati dagli ex alumni): appena completate le demolizioni, entro il 2020 tre edifici.
Altro discorso per lo Iulm, che ha da poco nominato come rettore l’esperto di cinema Gianni Canova e ancora, negli spazi, non è saturo: l’ultima operazione risale a fine 2016 (quando ha aperto i battenti il pensionato di Cascina Moncucco). A rilento va poi la Cattolica, che ancora aspetta di poter lanciare la gara per la progettazione esecutiva della caserma Montello destinata alla Polizia (che l’ateneo deve ristrutturare per poter poi iniziare i lavori nella caserma Garibaldi in Sant’Ambrogio, sede del suo futuro campus). E in sospeso è anche il San Raffaele Vita e Salute: l’ipotesi è trasferire l’università e le Ville Turro nell’area ex Falk. Infine ha urgente bisogno di spazio l’Accademia di Brera, già proiettata verso lo Scalo Farini: a giorni ci sarà la firma del contratto con Fs Sistemi urbani e la presidente Livia Pomodoro punta a trasferire i primi 1.400 studenti, quelli ora in viale Marche, entro febbraio.